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Il Palinsesto sportivo di Radio1Rai

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mercoledì 24 marzo 2010

Un passo nella storia - Episodio 16

Tutto il calcio minuto per minuto ha superato i 50 anni di vita, è molto organizzata, ma non è immune da errori. Negli ultimi mesi è capitato spesso che Filippo Corsini, dallo studio centrale, abbia dovuto correggere in corsa aggiornamenti di Lega Pro sbagliati. Capita, purtroppo. In passato Roberto Bortoluzzi raccontò di quando "a causa di uno sciopero dei centralinisti, rimanemmo isolati. Non riuscivamo a ricevere i risultati dagli altri campi. Al piano superiore di questa palazzina (siamo in Corso Sempione a Milano, ndr) abbiamo un telefono diretto ed io commisi l'errore, ma forse neanche, era l'unica via da percorrere, di dare questo numero via radio ai colleghi. Evidentemente qualcuno che io amo definire buon tempone cominciò a telefonare risultati falsi. Noi abbiamo, come si dice, l'orecchio, sentivamo cioè che non era una persona del mestiere che ci dava il parziale, la notizia. Eravamo molto preoccupati di cadere nell'errore. Per fortuna riuscimmo a scindere la notizia vera dalla falsa e andammo fino al termine senza commettere errori". Capita, poi, che a lamentarsi siano i tifosi, per il trattamento ricevuto in un collegamento oppure per la scelta di escludere il campo dove gioca la loro squadra dalla scaletta. Rimproveri che spesso finiscono sui giornali. Come in questi casi.
Roberto Pelucchi


Dall'edizione torinese della Repubblica del 4 novembre 2003
Lo smemorato del Delle Alpi che cancellò Ferrante e C.
Un ragazzo si è dimenticato di fare una telefonata: chissà se lo sa, ma la sua disattenzione ha scatenato massimi sistemi e massime polemiche, dibattiti politici e quasi razziali (Roma colonizza Torino, per dire), livori latenti e vanità mortificate. Tutto per una telefonata non fatta: francamente, qualcuno ha esagerato, e ha anche cavalcato l'onda. E strumentalizzato, ovviamente. E' successo questo, dunque: domenica scorsa, Tutto il calcio minuto per minuto ha comunicato con 34' di ritardo il gol dell'Ascoli a Torino, grave errore di informazione che poi ognuno ha utilizzato a modo suo. Il deputato Osvaldo Napoli (Forza Italia) ha subito scritto al ministro Gasparri per chiedergli se, casomai, «si voglia chiudere la sede Rai di Torino, dove le figure professionali vengono emarginate». E il collega Agostino Ghiglia (An), parlando di «episodio inaccettabile e lesivo per tutto lo sport torinese e piemontese» (e quello ascolano e marchigiano?), ha presentato un'interpellanza parlamentare ai ministri Urbani e Gasparri per sapere «quali urgenti provvedimenti si intendano adottare affinché non si ripetano situazioni penalizzanti per lo sport e per la squadra del Torino, e che cosa si intenda fare per riqualificare la presenza dei giornalisti sportivi torinesi». Alla Rai di Torino ne hanno così approfittato per rilanciare le loro presunte sofferenze: «Roma colonizza il nostro sport, una volta a Torino c'erano sei redattori sportivi e adesso sono diventati due. Ma è tutta la nostra redazione a essere sotto organico» dice Nino Battaglia, sindacalista della redazione torinese. Una gran confusione, per un dettaglio che non presenta sotterfugi: l'omino che doveva comunicare il gol di Bonfiglio, ma che si è dimenticato di farlo, era un collaboratore di Datasport, l'agenzia che la Rai utilizza per avere notizie dai campi non collegati. Ma oggi qualcuno potrà sempre dire che che il povero ragazzo era manovrato: così i nostri parlamentari vinceranno un altro pomeriggio di noia a Montecitorio.
Emanuele Gamba

Dalla Nuova Sardegna del 6 dicembre 2004
"Tutto il calcio" snobba i rossoblù
Il Cagliari, si sa, non fa grande audience. Non può vantare i numeri di Milan, Inter e Juventus in fatto di tifoserie e di blasone. Ma nello sport bisognerebbe dare sempre a Cesare quel che è di Cesare. Succede ormai da diverse settimane che sia le televisioni che le radio nazionali si occupino poco o nulla delle imprese di Zola e compagni. Eppure il quarto posto in classifica parla da solo, a favore del Cagliari. Un nuovo caso clamoroso è venuto a galla ieri pomeriggio. La popolare trasmissione radiofonica «Tutto il calcio minuto per minuto» ha relegato infatti la partita Cagliari-Chievo fuori dai campi principali, dopo addirittura alcuni collegamenti dedicati alla serie B. Come dire che la partita era poco importante, tanto da dover segnare il passo difronte a gare della cadetteria. Eppure, facendo la somma dei punti delle squadre, per rilevare la gerarchia delle partite (un metodo oggettivo che utilizzava il sommo Gianni Brera quando presentava la giornata di serie A sulle colonne di Repubblica), Cagliari-Chievo ieri era la seconda in ordine di importanza dietro Juventus-Lazio. E allora coraggio, rossoblù, continuate a vincere. Prima o poi, il campo centrale ve lo dovranno concedere per forza.

Dalla pagina delle lettere del Tirreno dell'11 marzo 2008
Tutto il calcio e la maglia rossa
Sabato scorso "Tutto il calcio minuto per minuto" ha detto in diretta che il Pisa era sceso in campo "incomprensibilmente con una maglia rossa. Sarebbe stato meglio usare quella nerazzurra perché oggi è anche il centenario dell'Inter, ai cui colori il Pisa si è ispirato alla sua fondazione". Qualcuno può spiegare alla Rai che la maglia rossa non è stata comprata ai saldi ma è la divisa ufficiale per le gare esterne?
Aldo da Pisa

Dal Messaggero Veneto del 4 maggio 2009
L'esercitazione allo stadio inganna Tutto il calcio minuto per minuto
Stadio Friuli ore 15.52. I sanitari della Croce rossa si precipitano sulla gradinata della curva nord per un soccorso. Ma è una simulazione talmente ben riuscita che, nonostante lo speaker l'avesse annunciata, è riuscita a ingannare i cronisti di "Tutto il calcio minuto per minuto" che dalle frequenze radiofoniche annunciavano il trasferimento fuori dallo stadio di una persona che si era sentita male.

1 commenti:

delgiu ha detto...

Da notare come negli ultimi anni le false segnalazioni per le gare della Serie C siano aumentate esponenzialmente. Domenica scorsa è stata addirittura annunciata una vittoria della Ternana che in realtà non s'è mai verificata (la partita è finita in parità).
Francesco Del Giudice.

NOTA

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