La Radio-Pagella 2012-2013 Puntata 5

di Francesco Furlan
Vincitore della quinta giornata: Massimo Barchiesi. E’ dall’inizio della stagione che, con grande piacere, abbiamo ricominciato a sentire Barchiesi occuparsi di calcio. Dopo il trionfo personale ottenuto a Londra, ero addirittura arrivato a sperare che la prima voce del basket diventasse Fortuna e lui potesse dedicarsi appieno alle cronache futbolistiche. Devo dire che, dopo la splendida radiocronaca della finale di Supercoppa fra Siena e Cantù, sono stato costretto ad ammettere che, effettivamente, sarebbe un peccato se l’evento da me auspicato si verificasse. Ancora una grande radiocronaca, purtroppo un po’ a singhiozzo negli ultimi minuti, che ci fa apprezzare appieno la bella partita disputata a Rimini. Domenica sera lo abbiamo risentito da prima voce in un’integrale dopo un digiuno di quasi due anni (penso che la sua ultima fosse stata l’ottavo di finale Paraguay-Giappone a Sudafrica 2010): eccellente (a proposito: soddisfacente anche l’esordio di Graziani). Come mi diceva l’amico Stefano Stradotto, è un peccato che non si possa lasciarlo al basket, creando due-tre cloni per calcio, tennis, boxe…


Top 3
Giovanni Scaramuzzino: assieme a Barchiesi anche lui in questa fine settimana tornava al suo sport “d’elezione” (dopo un ottimo “intermezzo” calcistico infrasettimanale, con Inter-Rubin Kazan). Solita grande competenza e capacità di leggere la corsa; molto bene anche nei due racconti degli arrivi. Peccato solo che abbiamo potuto godercelo solo per gli ultimi due giorni della rassegna iridata.

Giuseppe Bisantis: sta oramai diventando una presenza costante nella parte “buona” delle pagelle, cosa che non può che far piacere. Doppia integrale oramai consueta anche per lui; particolarmente ben riuscita quella del divertentissimo anticipo di sabato: Parma-Fiorentina è stata finora la partita forse più emozionante del campionato e lui ce l’ha raccontata da par suo, con un tocco finale di stampo quasi “dottesco” (“…la Fiorentina dopo questo pareggio può mangiarsi le magliette…”). Peraltro, è stato all’altezza anche nel primo tempo, dove, causa inopinato ritardo dell’eccellente Brughini si è ritrovato solo soletto. Molto bene anche nel più tranquillo Samp-Torino di domenica, dove ha ben dettato con un Mazzeo in ripresa dopo il non brillantissimo Spezia-Sassuolo di sabato.

Gianfranco Coppola-Fabrizio Cappella: quando giovedì sera ci siamo messi davanti ai diffusori (cit.), non abbiamo creduto alle nostre orecchie. Già la partita del Napoli in diretta è stata una piacevolissima sorpresa; sentirla raccontata addirittura da una coppia che, temo, non avremo più occasione di sentire è stata un’apoteosi. Davvero convincente la cronaca di Coppola da prima voce: ai suoi commenti da seconda voce eravamo abituati, ma anche da prima in una “semi-integrale” è stato davvero bravissimo. Molto bene anche Cappella, che a questo punto vedrei con favore come seconda voce anche in qualche partita di campionato. Il buon Fabrizio è davvero stato, a mio modo di vedere, uno dei migliori acquisti degli ultimi anni.

Flop 3
L’aggettivo “evanescente”: sul vocabolario leggiamo: “che svanisce poco a poco, che sfuma”. Ahimè, una descrizione quanto mai calzante del Milan attuale. Ieri pomeriggio Dotto ne ha un po’ abusato, affibbiandolo a giocatori che forse sarebbe stato meglio definire “inesistenti” (Emanuelson, Pazzini, se non ricordo male pure Mesbah…). Apprezzo comunque il non volere infierire sul “povero Diavolo” di questi ultimi tempi. Peraltro, la sindrome si è subito trasferita anche a San Siro, dove Repice ha tacciato di evanescenza pure Gargano. Fa pensare che in questa fine settimana un aggettivo così spesso utilizzato in ambito calcistico sia stato esclusivo appannaggio di giocatori delle squadre milanesi…

Antonio Monaco: riecco il Monaco che tante volte avevamo sentito l’anno scorso. Sempre godibile in radiocronaca (mi è molto piaciuta anche quella di Cesena-Cittadella), ma, come dire, un po’ troppo preso dalle vicende del Pescara. Massima simpatia per la squadra di Stroppa, che oltretutto ieri il pareggio se lo è proprio meritato, ma temo che alla prima vittoria degli abruzzesi sentiremo toni da epopea

Paolo Zauli: ammetto che sono nostalgico dei tempi in cui si occupava di motociclismo. In quella veste mi piaceva quasi più del suo predecessore Facchini; mi pare invece che, in conduzione, non sia altrettanto brillante. Ieri gli va dato atto di aver commentato in modo, a mio avviso, giustamente severo la vicenda davvero grottesca di Caglari-Roma, ma nel caos seguito al black-out durante Sampdoria-Torino ne ha combinate davvero più di Carlo in Francia. Speriamo davvero che in futuro riesca a gestire con un po’ più di calma anche queste emergenze piuttosto spiacevoli.