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venerdì 31 maggio 2013

Dietro al microfono: intervista a Massimo Barchiesi

di Massimo Raibobo Verona
Il giornalista che è sotto la lente della nostra rubrica questa settimana è un giovane che sta crescendo a vista d'occhio all'interno della redazione del GR Sport.
Oggi ci ha concesso un'intervista Massimo Barchiesi, prima voce del Basket e ormai anche della Serie B.
A lui abiamo posto qualche domanda.

Esordio a Tutto il calcio..
Il mio esordio in Tutto il calcio risale al 2004, partita Morro d'Oro-Castel San Pietro valevole per la poule scudetto della serie D del 23 maggio. Ricordo ancora quando l'allora caporedattore Marco Martegani mi disse all'inizio della settimana testuale: "Farai l'esordio in Tutto il calcio, sei contento?". Pensavo che stesse scherzando perchè ero appena entrato in Rai, esattamente il 15 maggio con un contratto di quattro mesi. Quello che pensavo fosse uno scherzo si tramutò poi in realtà. Il sogno che ho avuto sin da bambino si avverava, trasmettere all'interno di "Tutto il calcio minuto per minuto". Ricordo che l'emozione fu tanta, ma fortunatamente mi sciolsi quasi subito e andò bene.

La sua carriera in Rai? 
Ho iniziato con una serie di contratti a tempo determinato, il primo dal 15 maggio al 15 settembre 2004. oltre all'esordio in "Tutto il calcio" ho prestato servizio in redazione durante il periodo degli Europei di calcio e delle Olimpiadi di Atene. Poi sono passato ai contratti di nove mesi e ho cominciato a seguire oltre al calcio, anche il basket, la mia passione principale come avrete capito. Per un periodo ho condotto "Zona Cesarini", alcune puntate di "Sabato e Domenica Sport" e, ovviamente la pagina sportiva del giornale radio. Il 28 gennaio 2010 ho finito il periodo del tempo determinato firmando il contratto di assunzione definitiva. Devo ringraziare i due caporedattori che ho avuto, Marco Martegani in passato e Riccardo Cucchi, ovvero il presente, che mi hanno valorizzato e creduto in me. Cosa che non dimenticherò mai.

Un suo ricordo di Alfredo Provenzali.
Alfredo Provenzali rappresenta per me una di quelle voci storiche che hanno accompagnato la mia passione per la radio sin da bambino. Una voce pacata che trasmetteva sicurezza e serenità. Ricordo i suoi trascorsi nel ciclismo e nella pallanuoto, oltre che ovviamente nel calcio. Come persona era estremamente cordiale e che credeva molto nei giovani. Una vera icona il cui ricordo rimarrà sempre scolpito nella mente. A saxa Rubra è stata dedicata ad Alfredo la "Sala riunioni" ed ogni volta che che ci passo davanti provo forti emozioni nel leggere la targa ricordo con il suo nome.

Noi siamo dei cacciatori di aneddoti. Avrebbe qualche storia particolare da raccontarci relativamente al suo ruolo di radiocronista? 
Di aneddoti ne potre raccontare tanti, ma non abbiamo tanto tempo e spazio a disposizione. Sempre in relazione alla mia "prima volta" in "tutto il calcio", ricordo tutta la giornata. Si giocava alle 15, Morro d'Oro è un paesino che si trova in Abruzzo in provincia di teramo quindi non distante da Roma. Feci colazione al volo e via intorno alle 8, quindi con cinque ore di anticipo! Volevo arrivare sul posto il prima possibile talmente era grande la mia voglia di esordire. Pensai a tante cose lungo l'autostrada, soprattutto a quanto potessero essere orgogliosi i miei genitori. Pensavo a come iniziare il collegamento; speravo che tutto andasse nel migliore dei modi perchè sapevo che avevo davanti a me una grandissima occasione. Devo dire, però, che l'aneddotto che mi contraddistingue è la corsa frenetica per prendere treni e aerei al volo. La mia idea è sempre quella di arrivare in largo anticipo negli aeroporti e nelle stazioni, ma non so perchè, arrivo sempre all'ultimo momento. per ora mi è andata sempre bene... Parlando poi delle radiocronache nello specifica, recentemente mi è capitata una brutta esperienza a Vercelli in occasione di Pro Vercelli-Sassuolo. Alcune decisioni dell'arbitro non furono accettate da alcuni tifosi. Ce n'era uno in particolare, in tribuna e molto vicino a me, più "caloroso" rispetto agli altri che cominciò a insultare me e un collega di Sky. Il tutto mentre ero collegato. Feci finta di niente fino a quando, a microfono ovviamente chiuso, minacciai di chiamare la Polizia perchè non potevo andare avanti con quella "colonna sonora". A quel punto si calmò come per magia...

Tra i nomi che hanno fatto la storia di Tic e non, a chi si è ispirato nel corso della sua crescita?
Diciamo che ogni radiocronista ha una propria caratteristica. Ispirarsi a qualcuno in particolare è piuttosto difficile. Quando ero bambino il linguaggio e il ritmo della radiocronaca era completamente diverso da oggi, ma sentire le voci di Ameri, Ciotti, Provenzali, Ferretti, Luzzi era davvero emozionante. A me piace dare tanta energia alle radiocronache perchè amo trasmettere entusiasmo e coinvolgimento all'ascoltatore, . Poi, è chiaro, cerco di "rubacchiare" qualcosa a tutti i miei più esperti colleghi per poter migliorare, perchè c'è sempre da migliorare...

Lei è diventato il Campo  principale in pectore della Serie B. La cosa la emoziona?
Dico subito una cosa. Per me primo campo o ultimo fa la stessa cosa. Certo, le attenzioni e le responsabilità forse sono maggiori. Sapere che sei il primo della griglia rappresenta certamente una soddisfazione, però per come ragiono, raccontare una partita tra la prima e la seconda in classifica o tra l'ultima e la penultima è esattamente la stessa cosa.

Quanto entusiasmante è il campionato cadetto?
Rispondo a questa domanda al momento giusto visto l'incredibile finale che abbiamo vissuto. Nemmeno un maestro del giallo come Alfred Hitchcock avrebbe preparata una trama così intrigante. Stesso discorso vale per la zona salvezza, ovviamente visto il calendario dell'ultima giornata. E' un campionato molto interessante e avvincente anche perchè sta facendo emergere giovani che avranno un futuro di rilievo nel nostro calcio. Faccio due nomi su tutti: Saponara dell'Empoli e Berardi del Sassuolo.

Lei si è alternato nei ruoli di prima e seconda voce in anticipo/posticipo.Quale preferisce tra il ruolo di prima voce o di seconda voce?
Diciamo che il ruolo di seconda voce si addice meno alle mie caratteristiche di radiocronista. Nel mio recente passato è stato comunque molto importante ai fini dell'esperienza.

Sogni per il suo futuro professionale?
Mantenere quello che ho è già un sogno. Ne ho già esauditi parecchi: entrare in Rai, alla radio preciso; far parte della squadra di "Tutto il calcio" e di "tuttobasket"; partecipare a un mondiale di calcio, alle Olimpiadi, agli europei di basket. Cosa chiedere di più? Ah sì, manca il mondiale di basket...

Oltre al calcio lei è il n° 1 di Tuttobasket.  Cosa significa far parte di quella trasmissione storica di Radio 1?
Anche "Tuttobasket" mi riporta indietro nel tempo, a quando avevo 15-16 anni. Punto di riferimento imprescindibile delle mie domeniche. Il basket mi appassiona tantissimo non solo per la spettacolarità e la velocità del gioco, e da questo punta di vista rispecchia meglio le mie caratteristiche di radiocronista, ma anche per il diverso tipo di ambiente rappresentato dal binomio addetti ai lavori-pubblico. un ambiente molto più umano e familiare rispetto al calcio. "Tuttobasket" rappresenta un altro pezzo di storia della radiofonia pubblico e sono davvero onorato di far parte di questa trasmissione. Ogni volta che vado in onda penso a quando ero adolescente, a quando prendevo carta e penna per scrivere gli aggiornamenti e i risultati ascoltando le radiocronache dei vari De Cleva, Carboni, Pancrazi. Emozionante davvero.

Se tra i suoi predecessori pensa a Decleva, a Carboni che responsabilità sente sulle sue spalle?
Parliamo anche in questo caso di icone, di voci e persone che hanno scritto pagine storiche di Radio Rai. Certo che la responsabilità è grossa perchè raggiungere il loro livello penso sia impossibile. Posso solo promettere tanto impegno e passione per rendere piacevole all'ascoltatore l'evento che racconto. Quello che facevano d'altronde i miei illustri predecessori.

Ricorda altri nomi che hanno fatto la storia di questa trasmissione?
Come detto Alberto Pancrazi, Gianni Bettini da Bologna, altra voce indimenticabile come quella di Tonino Raffa che seguiva la mitica Viola Reggio Calabria. Ricordo ancora le incredibili sfide ai play off contro la Benetton Treviso raccontate dal buon Tonino.

Come mai la trasmissione non va in onda nelle ultime settimane?
La trasmissione non è andata in onda nelle ultime due partite della stagione regolare perchè l'orario di inizio delle partite è stato spostato alle 20, quindi in concomitanza con il posticipo della serie A di calcio. Ora ci sono i play off. "Tuttobasket" della domenica è in pratica terminato. Colgo l'occasione per ringraziare Alberto Pancrazi, un signore, che sta per chiudere la sua lunga e prestigiosa carriera lavorativa. Riccardo Cucchi ed io abbiamo avuto un'idea per la finale. Spero proprio che l'accetti...

Che stagione è per il basket italiano? Ci sono gli europei alle porte?
E' una stagione fondamentale per il basket italiano. Alla guida della Federazione è arrivato Gianni Petrucci, una garanzia per la rinascita del movimento. Dal punto di vista sportivo ci sono gli Europei. Fino a qualche tempo fa non avevo dubbi sull'Italia tra le prime quattro. L'infortunio di Gallinari rischia di diventare determinante da questo punto di vista. però avremo un Travis Diener in più e potremo così colmare la lacuna del playmaker. La guida tecnica di Simone Pianigiani è un'altra certezza. E poi avremo il gruppo che ha conquistato la qualificazione vincendo tutte le partite del girone eliminario. E vi assicuro che è un bel gruppo anche fuori dal campo. Resto sempre ottimista su un Europeo da protagonisti. E poi c'è un campionato incertissimo, la vera novità di questa stagione. Fare un pronostico su chi vince lo scudetto è difficilissimo. Milano era la favorita perchè aveva l'orgnico più lungo, ma Varese e Sassari sono quelle che giocano meglio.

Quale è al momento la sua soddisfazione professionale (a livello sportivo) più grande?
La partecipazione alle Olimpiadi di Londra, senza dubbio. Le Olimpiadi rappresentano l'esame di laurea per un giornalista sportivo.

Ha seguito altri sport nella sua carriera? Quali?
Proprio a Londra ho seguito oltre al basket, il tennis, il pugilato, la pallanuoto (disciplina che ho seguito anche all'inizio della mia carriera in Rai) e tiro a volo. Lo sport mi è sempre piaciuto in generale sin da bambino.

Cambierebbe qualcosa nella struttura della trasmissione Tutto il calcio?
Assolutamente no. la storia non si cambia.

Il calcio italiano è in crisi? Che futuro vede a livello di club e nazionali?
Ormai tutto dipende dalle risorse finanziarie. In Itali, purtroppo, stiamo passando un periodo di crisi economica che si riflette anche sul calcio e sui risultati dei club nelle coppe internazionali. Bisogna dare fiducia ai giovani e da questo punto di vista qualcosa sta cambiando, tardi ma sta cambiando.

Domandone finale: che squadra tifa?
Le mie simpatie per la i colori biancocelesti della Lazio sono abbastanza note. Ma quando mi trovo a raccontare una partita della Lazio mi spoglio dei panni del tifoso perchè il nostro dovere e compito è quello di essere imparziali.

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