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mercoledì 3 settembre 2014

I classici di TiCB: Napoli 1986-1987

Torna il best of, il mix di pillole pescate dal passato, di TiCB.

Questa rubrica propone infatti alcuni pezzi di storia di Tutto il calcio grazie alla collaborazione con il canale You Tube di Marco d'Alessandro MXMCLASSIC.

Riviviamo assieme le emozioni del primo scudetto azzurro, quello del Napoli di Ottavio Bianchi. Correva l'anno 1986-1987
La stagione 1986-87 partì sotto il segno dell'incertezza. Innanzitutto, i verdetti a cui aveva portato l'indagine sul Totonero crearono ansie in zona salvezza, dove l'Udinese, annullata la sentenza di primo grado che la condannava alla B, si ritrovò penalizzata in partenza di nove punti; inoltre, la promozione venne negata al Lanerossi Vicenza (che sarebbe ritornato in massima serie dopo sette anni) e alla Triestina (che ricevette un punto di penalizzazione perdendo il terzo posto che avrebbe altrimenti rilevato dal Vicenza), dando via libera all'esordio dell'Empoli tra le grandi. Fu comunque l'anno del Napoli, che riuscì a dominare buona parte del campionato e vincerlo grazie all'apporto fondamentale dell'allenatore Ottavio Bianchi, a Diego Armando Maradona, a giocatori come Bruscolotti e Bagni e al ritrovato Bruno Giordano. Il campionato prese il via il 14 settembre, con l'affermazione della matricola Empoli (che la settimana dopo si ritrovò in testa con la Juventus) sull'Inter; inizialmente i partenopei si limitarono ad inseguire la Juventus, che tentò la fuga; poi, il 9 novembre, nello scontro diretto giocato a Torino con le due squadre appaiate in testa, gli azzurri s'imposero per 1-3. Il Napoli così balzò in testa alla classifica e mantenne il primo posto fino alla fine del girone d'andata, resistendo anche al blitz dell'Inter, che agganciò i partenopei alla quattordicesima, per poi sciupare tutto perdendo a Verona l'11 gennaio. Il Como si ritrovò in zona Uefa, e l'Udinese recuperò tutto lo svantaggio iniziale e terminò il girone d'andata alla distanza di sei punti dal tredicesimo posto. Entrambe, però, non seppero gestire le rispettive situazioni nel girone di ritorno. Il San Paolo gremito il 10 maggio 1987, giorno della conquista del primo storico tricolore nella storia del Napoli. Il Napoli iniziò alla grande il girone di ritorno, vincendo quattro gare di fila e staccando il gruppo delle inseguitrici, che comprendeva ora anche Roma e Milan. All'inizio di aprile i partenopei incapparono però in una serie negativa che permise all'Inter di avvicinarsi: i punti di distanza tra napoletani e milanesi rimasero due fino alle ultime giornate. L'Inter cercò l'aggancio, ma il 3 maggio cadde ad Ascoli Piceno e al Napoli bastò un pareggio per ipotecare lo scudetto, che arrivò sette giorni dopo al San Paolo, dopo l'1-1 contro la Fiorentina, nella partita in cui Roberto Baggio segnò per i viola il suo primo gol in Serie A: Maradona, già Campione del Mondo con l'Argentina, diventò un'icona vincente e un idolo per la città. In extremis, la Juventus soffiò all'Inter il secondo posto; capocannoniere fu il trentenne milanista Pietro Paolo Virdis. Il 1986-87 fu l'ultimo campionato di Michel Platini con la maglia della Juventus. Fu inattesa la notizia del suo ritiro a soli 32 anni, data dal giocatore alla vigilia dell'ultima partita di Campionato. I tifosi partenopei in festa al San Paolo per il Napoli campione d'Italia In zona UEFA la corsa della Roma si fermò coi primi caldi primaverili: battuta a San Siro e a domicilio dalla Sampdoria di Gianluca Vialli, dilapidò il vantaggio che ad un certo punto le aveva consegnato la piazza d'onore della graduatoria. Furono proprio i liguri ad agganciare in extremis il Milan al quinto posto, l'ultimo posto utile per entrare in Europa. I rossoneri, in svantaggio sui blucerchiati sia per differenza reti che nello scontro diretto, si giovarono della modifica al regolamento che proprio in questa stagione aveva reintrodotto gli spareggi per assegnare i piazzamenti rilevanti del torneo. Fu un gol di Daniele Massaro allo scadere dei tempi supplementari che il 23 maggio al Comunale di Torino premiò i meneghini riportandoli sul palcoscenico continentale a discapito dei genovesi. Assieme ai milanesi raggiunsero l'Europa anche l'Hellas Verona di Bagnoli, l'Inter del neo allenatore Trapattoni e la Juventus di Rino Marchesi. In coda non riuscì a salvarsi all'Udinese, che retrocedette nel finale; vincendo a Como si salvò in extremis l'Empoli, che condannò alla Serie B altre due squadre lombarde, l'Atalanta e il Brescia. Per i bergamaschi ci fu tuttavia la qualificazione in Coppa delle Coppe come finalisti sconfitti della Coppa Italia, vinta dal Napoli già qualificato in Coppa dei Campioni come campione d'Italia. Gli orobici diventeranno così non solo l'unica società italiana di B che abbia mai disputato le coppe europee, ma grazie ad un brillante cammino stabiliranno il record di miglior squadra cadetta di tutta Europa mai apparsa nelle competizioni UEFA.[FONTE WIKIPEDIA]
Ma ecco il momento saliente
Campionato di Serie A 1986-1987
29a Giornata - Napoli - Fiorentina 1-1
10 Maggio 1987
Radiocronaca di Enrico Ameri


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Noi torniamo prossimamente
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