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martedì 30 dicembre 2014

I classici di TiCB: Inter 1979-80

Torna il best of, il mix di pillole pescate dal passato, di TiCB.

Questa rubrica propone infatti alcuni pezzi di storia di Tutto il calcio grazie alla collaborazione con il canale You Tube di Marco d'Alessandro MXMCLASSIC.

Riviviamo assieme le emozioni del 12° scudetto nerazzurro, quello del 1979-1980
Il precampionato vide dei cambi di proprietà da parte di numerose squadre: il più importante riguardò la Roma che, passata alle redini di Dino Viola, richiamò alla guida tecnica Nils Liedholm e subì un consistente rinnovamento della rosa con l'arrivo del giovane Ancelotti e dei più anziani Benetti e Turone. Luciano Conti cedette la proprietà del Bologna a Tommaso Fabbretti che richiamò in panchina Perani e affiancò Chiarugi al rientrante Savoldi mentre il Catanzaro, passato alla guida societaria di Adriano Merlo, si assicurò l'attaccante del Palermo Vito Chimenti. Le prime tre classificate della stagione precedente confermarono il loro organico: i campioni d'Italia del Milan lo affidarono al tecnico della neopromossa Udinese Massimo Giacomini il Perugia lo potenziò con l'inserimento di Paolo Rossi, giunto in prestito dalla Lanerossi Vicenza dopo aver rifiutato un'offerta dal Napoli (che ripiegò, di conseguenza, su Speggiorin e Damiani); la Juventus ottenne nuovi rincalzi attingendo dall'Atalanta (tra cui il secondo portiere Bodini e il centrocampista Prandelli). L'Inter, dopo essere andata vicina ad Ancelotti, prese Caso dal Napoli e Mozzini dal Torino. Sul fronte allenatori, l'Ascoli fu affidato a Giovan Battista Fabbri mentre l'Udinese, tornata in massima serie dopo diciassette anni di assenza, sostituì Giacomini con l'esordiente Corrado Orrico. Lo scadimento tecnico del torneo e gli scarsi risultati da parte dei club italiani nelle ultime edizioni delle competizioni continentali fecero frattanto perdere ulteriore terreno alla Serie A nel ranking UEFA, al punto che la federazione continentale dispose, a partire dalla stagione 1979-1980, il dimezzamento dei posti validi per l'accesso alla Coppa UEFA. Per alterne vicende, Paolo Rossi risultò fra i protagonisti dell'annata: in estate il suo passaggio al Perugia aprì le porte al primo sponsor di maglia nel calcio italiano, mentre nella primavera seguente finì tra i nomi illustri coinvolti nel Totonero. Tra le note di colore della stagione, è degno di nota l'esordio in Serie A della prima sponsorizzazione di maglia (pur "mascherata" da fornitura tecnica), ad opera del Perugia di D'Attoma; l'operazione commerciale venne messa in piedi dal club umbro principalmente per finanziare l'arrivo in biancorosso di Rossi.

Già dopo il fischio finale della prima giornata, caratterizzata da poche reti (6) e sette pareggi su otto gare (di cui cinque a reti bianche), la graduatoria era guidata dalla sola Inter. Ripresi nel turno successivo da un enorme gruppo di inseguitrici, i nerazzurri riemersero subito prendendo il comando della classifica il 7 ottobre, dopo aver sconfitto in rimonta il Bologna. Di lì in poi i meneghini rimarranno saldamente in testa, venendo inizialmente tallonati dal Milan e dalle torinesi; nelle posizioni immediatamente più basse si registrarono gli incostanti avvii di Roma e Perugia, con gli umbri che il 28 ottobre vennero sconfitti in casa dal Torino ponendo fine ad un periodo di imbattibilità che perdurava da oltre un anno. In quella stessa data era inoltre in programma il derby tra Roma e Lazio, macchiato dalla morte di Vincenzo Paparelli, tifoso laziale colpito da un razzo scagliato dalla curva opposta, evento che accrebbe ulteriormente la tensione sugli spalti da parte delle tifoserie nel corso del torneo. Roberto Bettega, punta della Juventus e capocannoniere della stagione con 16 reti. Nella seconda metà del girone di andata la Juventus accusò una frenata che la portò presto sull'orlo della zona retrocessione e che lasciò il via libera al Milan, giunto al giro di boa a -2 dalla vetta. I milanisti iniziarono male il girone di ritorno e l'Inter allungò: dopo aver prevalso nel derby del 2 marzo, i nerazzurri avevano otto punti di vantaggio su un gruppo che includeva anche l'Avellino. Dopo due settimane, al termine della ventiquattresima giornata, scoppiò il caos: vennero arrestati dodici tra tesserati e dirigenti di squadre iscritte alla manifestazione (tra cui i laziali Manfredonia e Giordano, il portiere del Milan Albertosi e il presidente rossonero Colombo), ed emessi dei mandati di comparizione verso altri giocatori tra cui Paolo Rossi e Giuseppe Savoldi. L'Italia scoprì un vasto giro di scommesse clandestine legato al mondo del calcio, denunciato da due commercianti romani e ribattezzato Totonero: il processo che ne seguì si concentrò in particolare su Milan e Lazio che, al termine del campionato, furono condannate a lasciare la massima serie. Nel frattempo l'Inter, pareggiando in casa con la Roma il 27 aprile, risultò matematicamente campione d'Italia con due gare di anticipo. Le sentenze per il Totonero modificarono alcuni dei verdetti avutisi sul campo: in particolare la retrocessione dei rossoneri, classificatisi terzi, ebbe come effetto il ripescaggio del Torino in zona UEFA e del Catanzaro in zona retrocessione. Il declassamento della Lazio permise invece il ripescaggio dell'Udinese, sul campo retrocessa con due giornate di anticipo assieme ai calabresi, mentre non ci fu nulla da fare per il Pescara, inchiodato sul fondo sin dalla prima giornata.[FONTE WIKIPEDIA]
Ma ecco il momento saliente
Campionato di Serie A 1979-1980
28a Giornata - Inter - Roma 2-2
27 Aprile 1980
Radiocronaca di Enrico Ameri

Ecco la nostra collezione speciale
Noi torniamo prossimamente
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