Diamo precedenza alla sfida di sabato sera tra MILAN (4,5) e JUVENTUS (8+) vinta dai torinesi per 2-1, vittoria giusta e conquistata con una prestazione di alto livello per carattere, sacrificio, grinta, voglia di dimostrare a tutti chi è la Juve, e forse anche con un pizzico di rabbia in seguito al post simulazione di Krasic. Siamo onesti e ammettiamo che non avremmo scommesso un centesimo sulla vittoria dei Del Neri boys, privi di Buffon, Krasic, Chiellini e Iaquinta per citare i più importanti, sembrava impossibile conquistare i tre punti e invece ecco che la vecchia signora esce in trionfo dalla scala del calcio come non le accadeva dai tempi di Capello e Moggi.
Dal punto di vista estetico i bianconeri non hanno giocato una grande partita ma la differenza l'hanno fatta le motivazioni del gruppo, la capacità di soffrire nei primi minuti di marca rossonera, la capacità di resistere alle offensive finali dei ragazzi di Allegri. Ancora una volta il centrocampo ha dominato e forse e lì che si è vinta la partita, Felipe Melo (7+) e Aquilani (7+) hanno sfoderato una prestazione monumentale come non gli si vedeva fare da tempo anche se il romano aveva già dimostrato di essere tornato quel ragazzo dotato di una qualità fuori dal comune. Bravo Quagliarella (7) nello stacco del vantaggio, su Del Piero (7,5) (che ha superato Boniperti) non ci sono più parole per descrivere l'importanza del giocatore, del capitano, dell'uomo che ama la maglia bianconera più di se stesso, vice Del Neri quando viene sostituito. Bene anche la difesa che ha dovuto fare a meno di Chiellini e per poco non chiudeva un'altra partita senza subire goal.
15 punti dopo 9 giornate, 4 punti conquistati a Milano tra Inter e Milan, si può anche parlare di scudetto ma è importante che si dia continuità ai risultati per poter sognare veramente, è fondamentale rimanere con i piedi ben piantati a terra, lavorare sodo e guardare la classifica a Natale sperando che sotto l'albero ci sia qualcosa di speciale.
Il Milan ha confermato tutti i nostri dubbi sollevati nei precedenti numeri del pagellone, nelle tre partite contro grandi sono arrivate due sconfitte contro Real e Juve, vittoria a Napoli contro i padroni di casa ridotti in 10 uomini altrimenti il pari sarebbe stato certo. Sì, il Milan non ha fatto il salto di qualità, non è ancora pronto per vincere scudetto o champions, tanti soldi per l'attacco e per la difesa la miseria di Socratis e Yepes?. Il reparto arretrato con Nesta e T.Silva va bene ma basta l'assenza di uno dei due per creare il panico, i terzini non sono di alto livello tra Zambrotta che ha fatto il suo tempo e i vari Bonera, Abate e Antonini (4), alla squadra manca il terzino che garantisca la spinta, che faccia partire il cross buono, oltre che non spingere non sanno neppure difendere e questo è ancora più grave. Saremmo ripetitivi ma questa squadra pecca di equilibrio, anche sabato si è visto un Milan troppo lungo cancellato dal centrocampo juventino. Davanti segna solo Ibrahimovic che condiziona il modo di giocare della squadra ma questo è il prezzo da pagare con giocatori come lo svedese, chi ne risente è Pato (4,5) che dopo Napoli ha fornito un'altra prestazione pessima. Questo Milan potrebbe fare tanto ma necessita di una quadratura per poter aspirare a titoli importanti, e ora arriva il Real Madrid...
Diamo spazio alla bella capolista LAZIO (7,5) voto gonfiato di un punto rispetto alla partita, per il momento straordinario che non si vedeva da tempo. I biancocelesti hanno battuto un volenteroso PALERMO (5,5) fermato da uno strepitoso Muslera (7,5) e dalla sfortuna. La Lazio non meritava la vittoria ma la fortuna in questi casi è importante portarsela dietro, 22 punti su 27, quinta vittoria consecutiva per il gruppo di Reja che a questo punto è un bel punto interrogativo, dove potrà arrivare? Potrà lottare per lo scudetto? Forse no ma la Champions è assolutamente alla portata, in questo momento non hanno punti deboli perché la difesa è una delle meno perforate, il centrocampo è il punto forte con tanta qualità, l'attacco è sempre stato di tutto rispetto. Oggi la Lazio è un collettivo che gioca con entusiasmo, senza pressione, che si gode il momento senza porsi limiti e obbiettivi ingombranti, ieri è stata capace di resistere e soffrire nell'ultimo quarto d'ora giocato in 10 uomini. L'esame di Palermo era tosto e ora che è stato superato sarà la volta del derby, la capitale freme da almeno due settimane, la situazione sembra paradossale con i laziali in testa a più 10 sui cugini, comunque vada a finire la Lazio resterà in testa alla classifica, Olimpia vola e non è stanca di guardare tutti dall'alto.
Passiamo proprio alla ROMA (7-) che ha ritrovato la vittoria contro il LECCE (5+), 2-0 il risultato finale che premia i ragazzi di Ranieri che ancora non convincono, troppa sofferenza nel primo tempo, troppe occasioni concesse agli avversari che devono rammaricarsi per aver giocato con un atteggiamento troppo spregiudicato. Alla fine la vittoria è meritata ma i punti interrogativi rimangono, di buono c'è che non si è preso goal per la seconda domenica di fila. L'assenza di Pizarro si è fatta sentire e mancherà anche in futuro, ci ha pensato Vucinic (7) che libero da compiti di difesa ha dato il meglio di se rappresentando l'uomo in più ma anche il peggio di se sbagliando un'infinità di occasioni. Capitolo Totti, l'espulsione che gli costerà il derby ci è apparsa ingiusta, Gervasoni avrebbe dovuto amministrare il rosso a Olivera e il giallo al capitano giallorosso che non ha avuto una reazione scomposta dopo il fallo subito a palla lontana, piuttosto la reazione si è avuta in prossimità dello spogliatoio con una vera caccia all'uomo sbagliata ma comprensibile dopo il torto subito e la testa al derby da guardare in tribuna. Come era ampiamente prevedibile è partito il massacro mediatico di tv e giornali che non aspettavano altro per gettare fango sul n° 10 giallorosso.
Passiamo all' INTER (6,5) che ha avuto la meglio sul GENOA (6) al termine di una partita brutta vinta grazie a una rete di Muntari o se preferite grazie alla paperoga di Eduardo (3). I nerazzurri non hanno brillato, non avrebbero meritato di vincere ma hanno saputo controllare al meglio l'incontro e anche questo è un modo di vincere le partite specie se in trasferta in campi tosti come quello di Marassi. Questa volta Eto'ò non ha timbrato il cartellino mentre Sneijder è irriconoscibile. Al Genoa il torto di non aver spinto nella ripresa come nel primo tempo, un consiglio a Gasperini: punti su Mattia Destro, quel ragazzo è pronto per una squadra di A, ha un grande talento.
Due parole sul caso CASSANO (1) che ancora una volta ha confermato tutta la sua fragilità caratteriale, un ragazzo viziato che non cambierà mai nonostante il matrimonio e la futura paternità. Le sue accuse a Garrone sono di una gravita inaudita, però per il bene della Sampdoria sarebbe più logica una soluzione di comodo fino a fine stagione reintegrando il giocatore dopo le dovute scuse.
Velocemente i voti alle altre: bene il NAPOLI (7=) quarto in classifica che con Lavezzi ha inflitto la quinta sconfitta di fila al BRESCIA (5+), in extremis vince la SAMPDORIA (6,5) sul campo del CESENA (5,5) grazie a Pazzini, l'UDINESE (7+) non si ferma più e per il BARI (5) è la quarta sconfitta di fila. Bene il CAGLIARI (7+), 2-0 al BOLOGNA (5=), pareggiano 0-0 PARMA (6), CHIEVO (5,5), CATANIA (5,5) e FIORENTINA (5,5).
MIGLIOR SQUADRA: JUVENTUS
PEGGIOR SQUADRA: MILAN
SPECIAL ONE: MELO-AQUILANI
SPECIAL FLOP: EDUARDO
SPECIAL GOAL: SANCHEZ
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