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lunedì 24 maggio 2010

Il pagellone 11 SPECIALE CHAMPIONS

Gentili lettori ritorna il pagellone, oggi in versione speciale sulla finale di Champions League che ha visto il trionfo dell'Inter ai danni del Bayern Monaco, la coppa si tinge di neroazzurro dopo ben 45 anni, è tornata la grande Inter ma ci si interroga sul futuro che vedrà Mourinho lontano da Milano e sale l'ansia anche per il principe Diego Milito il vero protagonista del Bernabeu.
Vi ricordiamo che lunedì prossimo ci sarà il vero "pagellone" con i voti finali a tutte le squadre di serie A. Buona lettura!


Sarti,Burgnich,Facchetti...così inizia la formazione della grande Inter del mago Helenio Herrera, del presidente Angelo Moratti e di Sandro Mazzola, capaci di vincere due Coppe dei Campioni nel 64' e nel 65'. Da allora sono passati 45 anni, una vita, quasi mezzo secolo, è cambiata la storia dell'Italia anche dal punto di vista calcistico con 2 mondiali vinti. Nel 65' Mourinho aveva 2 anni, i giocatori non erano ancora nati, solo chi ha passato i 50 anni si ricorda quella grande Inter e quelle due coppe consecutive, per questo motivo la vittoria di sabato ha il sapore della prima volta dell'Inter sul tetto d'Europa, nella bacheca sono 3 ma è come se sia una, bellissima, attesa per anni, sognata, sudata e finalmente arrivata.
Non è stato facile arrivare così in alto, un percorso iniziato dopo calciopoli che ha ridimensionato le altre grandi lasciando campo ai neroazzurri che hanno iniziato a vincere in Italia con lo scudetto del 2007, sul campo mancava dall'89, Mancini e i suoi hanno vinto tutto quello che potevano vincere sul territorio nazionale ma una volta fuori dal bel paese ecco che sono emersi tutti i limiti psicologici di una squadra senza un dna europeo, con la pressione addosso e sempre con l'obbligo di dimostrare qualcosa, per scrollarsi l'etichetta di perdente in Europa, accompagnati dagli sfottò dei cugini rossoneri vincenti per due volte in questi ultimi 10 anni e con una finale persa. Dopo lo scudetto del 2008 la svolta, via Mancini e al suo posto Josè Mourinho da Setubal, lo special one, il vero artefice del trionfo neroazzuro, fin dalla sua prima conferenza stampa stupisce tutti per il suo ottimo italiano e il "non sono pirla". Il suo obbiettivo è vincere e solo vincere, rendersi antipatico agli occhi degli avversari e il Mou ha raggiunto entrambi gli obbiettivi, ha attaccato tutto e tutti, si è difeso e a subito vinto lo scudetto lasciando gli altri a "zero tituli". Ma ancora una volta l'Inter ha fallito in Europa, ha faticato a qualificarsi agli ottavi nonostante un girone modesto e si è fermata ben presto sotto i colpi del Manchester United. Il Mou ha riflettuto e pensato di creare la squadra dei propri sogni, quella del 2009 era ancora di Mancini e dunque via tutte le modeste seconde linee e soprattutto via Ibra per Eto'ò, e poi Milito, Sneijder, Lucio,T.Motta, Pandev grazie a una società organizzata e a papà Moratti sempre con il portafoglio aperto ma in modo intelligente.
Nessuno pensava che i milanesi potessero arrivare così in alto per il semplice motivo che essendo una squadra completamente nuova sarebbe servito del tempo per assemblare il nuovo gruppo e per assimilare i nuovi schemi di gioco, non più basati sulla linea lancio di Julio Cesar per Ibra.
In effetti la stagione non era iniziata bene con la sconfitta in supercoppa italiana e poi la Champions stessa con tre pareggi di fila nel girone che hanno compromesso e non poco la qualificazione agli ottavi, l'incubo si stava materializzando a Kiev con i ragazzi sotto di una rete e quindi fuori ma poi sono bastati 4 minuti per dare inizio alla grande cavalcata, all'86' Milito, all'89' Sneijder e vittoria in tasca. Poi il crollo a Barcellona ma la risalita nell'ultima gara contro il Rubin Kazan. E' il momento degli ottavi e per il Mou l'ostacolo è il suo Chelsea, in mano al rivale Ancellotti, per i neroazzurri sembrano non esserci possibilità dopo il 2-1 di San Siro ma a Londra il mamba Eto'ò e tutta la squadra abbattano il muro psicologico sul quale avevano sbattuto per anni. Si, possiamo dirlo, Londra ha rappresentato la svolta stagionale, l'Inter finalmente ha dimostrato quanto vale in campo europeo,la strada si fà in discesa con il Cska Mosca affrontato e sconfitto, l'Inter è in semifinale ma l'avventura (comunque bella) sembra essere finita lì perchè è la volta di affrontare di Barcellona, la SQUADRA, nel girone eliminatorio al Camp Nou non c'era stata storia, inoltre Messi stà attraversando un periodo di grazia, è impossibile fermare la pulce che dipinge calcio quando ha la palla tra i piedi. A Milano si gioca l'andata e finisce 3-1, una gara perfetta, vanno a segno Sneijder,Maicon e il solito Milito, la finale è a un passo, a Barcellona si mobilitano per la "remontada", le tentano tutte, serve il 2-0 ma finisce 1-0, l'Inter è in finale!!, sembra incredibile ma è tutto vero, il Barça è stato fatto fuori al termine di una sofferenza indicibile e di un catenaccio che nemmeno il Trap ha mai visto.
E così si arriva a due giorni fà, alla finale del Santiago Bernabeu di Madrid, lo STADIO, questa volta l'avversario è il BAYERN MONACO(5) arrivato in finale dopo aver fatto fuori la Fiorentina, il Manchester e il Lione, i bavaresi sono sfavoriti, questa Inter è troppo forte. I tedeschi privi di Ribery, hanno iniziato bene con l'INTER (10) un pò contratta che ha lasciato qualche spazio di troppo ai bavaresi, poi è successo quello che doveva succedere per vincere questa partita, lasciar fare la partita ai tedeschi senza concedere spazi, aggredirli e ripartire in contropiede per sfruttare al meglio gli spazi e i buchi di una difesa vulnerabile. Al 35' la rete neroazzurra, rinvio di JC, palla per Milito che fà da sponda per Sneijder, palla di ritorno per l'argentino che resiste a 3 difensori e batte inesorabilmente Butt, 1-0 e tripudio al Bernabeu così come a Milano. Nei primi minuti della ripresa il Bayern morde l'Inter che resiste in difesa, soffrendo solo a sinistra grazie alle incursioni di Robben (il migliore del Bayern) ma al 22' arriva il 2-0 che chiude i conti Eto'ò serve Milito che confeziona una rete meravigliosa, strapazza Van Buyten con una serie di finte, si presenta davanti a Butt, un'altra finta e rete fantastica da consevare nelle teche e da far vedere nelle scuole calcio. Fino alla fine i neroazzurri soffriranno poco o nulla, possesso palla altissimo per i tedeschi ma sterile, l'Inter è troppo forte fisicamente e i bavaresi vanno a sbattere sul muro dei milanesi. La vittoria è strameritata, il triplete è servito, prima squadra italiana a vincere Campionato, Coppa Italia e Champions League con la possibilità di arrivare a 6 titoli nell'anno solare. Un gruppo costruito per vincere e che ha vinto, che non ha tradito sul più bello, nell'ultima fatica di una stagione estenuante. Sabato tutti hanno dato il proprio contributo a partire dal portiere JULIO CESAR (8,5) decisivo su Muller e Robben, si è confermato il portiere più forte al mondo.MAICON (6,5) non è stato brillantissimo come sempre ma resta il miglior terzino destro in circolazione. LUCIO & SAMUEL (8) loro vanno assieme perchè insieme hanno alzato un muro invalicabile per tutti gli avversari, la coppia difensiva migliore, di loro ha colpito la forza fisica e la caparbietà, sabato dopo qualche incertezza iniziale si sono ripresi alla grande sbarrando la strada agli avversari. CHIVU (6) ha sofferto tanto Robben, ma era normale,il rumeno è un ragazzo d'oro. J. ZANETTI (700) come le partite giocate con la maglia neroazzurra, chissà quante volte ha sognato di alzare la coppa dalle grande orecchie al cielo, ha sempre saputo che prima o poi sarebbe arrivato il suo turno e finalmente è arrivato con la coppa alzata sul cielo di Madrid, un capitano esemplare in campo e fuori, una delle poche bandiere rimaste nel mondo del pallone, ha sempre spinto i propri compagni, gioca e corre come se avesse 20 anni, capitano ti sei meritato questa coppa e non finisce qui....CAMBIASSO (8) il cuchu è sempre presente ovunque, se non ci arrivano i difensori state tranquilli perchè lui c'è, è l'allenatore in campo, il quinto difensore, il filtro tra i reparti, semplicemente unico (capito Maradona?). PANDEV (6+) sembra chiedere troppo a se stesso, ha una grande occasione ma la fallisce e comunque si è sacrificato tanto, lui è arrivato a Gennaio dalla Lazio all'Inter, da Lotito a Moratti, fate voi la differenza. SNEIJDER (8,5) talisneijder si è confermato anche nel suo ex stadio alla faccia di chi lo ha scartato, Wesley è un giocatore straordinario, uno che sà sempre dove mettere la palla e dove riceverla, il suo partner preferito è Milito, i due si intendono a meraviglia, ancora un altro assist poi ricambiato dal principe ma l'olandese sbaglia, quanto sei prezioso!. ETO'O (7,5) il mamba non finisce di vincere, quarta Champions, la seconda consecutiva, il secondo triplete consecutivo, ma lui ha ancora fame perchè è un vincente nato, e il vincente non si accontenta mai, come a Barcellona si sacrifica tantissimo lasciando la zona offensiva tutta per Milito al quale serve l'assist per il 2-0. MILITO (10) il principe del Bernal con la doppietta di sabato raggiunge quota 30 reti stagionali, la scena è tutta per il numero 22 nel giorno 22, a segno nelle tre finali di Roma,Siena e appunto Madrid, mondiale o non mondiale vinto questo deve vincere il pallone d'oro, in lui c'è tutto, intuito, tecnica, velocità, potenza, precisione, e all'occorrenza pronto a sacrificarsi. E' esploso in ritardo ma meglio tardi che mai. UNICO!. MUNTARI (6) fà il suo così come il sempre verde STANKOVIC (6,5), MATERAZZI (s.v.). MOURINHO (10) è lui lo special one, di nome e di fatto, ha vinto anzi stravinto, ha cambiato la mentalità della sqaudra, resterà per sempre nella storia dell'Inter e del calcio in generale, è giovane e chissà quanto continuerà a vincere, per lui è arrivata la seconda Coppa dopo quella conquistata con il Porto, ora vuole il tris con il Real Madrid, lo stuzzica l'idea di lottare contro il Barcellona e di salire sul tetto d'Europa con i blancos. Sarebbe potuto restare ma dopo il triplete nessuno potrà rinfacciargli l'addio,abbiamo scoperto una persona nuova, che sa commuoversi e far commuovere, se Josè fosse stato tranquillo per tutti i 2 anni oggi non sarebbe così antipatico, tutta Italia è felice del suo addio tranne i tifosi interisti e i giornalisti che hanno scritto pagine e pagine sulle sue Mourinhate, il portoghese è un ottimo comunicatore, un ottimo motivatore e un ottimo allenatore anche dal punto di vista del managerismo, le uniche pecche sono state le offese ad alcuni suoi colleghi andando a scavare nel loro palmares, sabato ha saputo vincere altre volte no!. MORATTI (10) bravo presidente!, dopo anni e anni di spese e di risultati che non sono arrivati per svariati motivi che abbiamo scoperto, in questi ultimi anni è stato ripagato di tutto prendendosi una soddisfazione enorme, è stato lui a volere Mou in panchina, è sato lui ad avallare certe operazioni di mercato, e ora potrà appendere sul muro della pinettina la sua foto con Mourinho e la coppa, accanto a quella del padre Angelo con il mago HH, una sorta di passaggio di consegne, noi lo immaginiamo così con Angelo che dal cielo consegna la coppa al figlio Massimo, in un continuo della famiglia Moratti, non possiamo dimenticare Giacinto Facchetti che dal cielo si sarà gustato questa vittoria con il suo presidente, il suo tecnico e Peppino Prisco ( chissà che battuta avrebbe fatto), è il giorno delle emozioni e dei ricordi e anche delle lacrime che tanto sono cadute in quel di Madrid per un sogno atteso 45 anni. Ora inizierà un nuovo ciclo ma quella sarà una nuova storia da scrivere, intanto la GRANDE INTER è tornata e si ricorderà negli annali del calcio. Julio Cesar, Maicon, Lucio.......

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