
Ed è quindi Emanuele Dotto, un pò a sorpresa vista l'assenza non inosservata di Riccardo Cucchi dal turno di Coppe Europee, sempre più penalizzato dal ruolo che ha, a fregiarsi l'onore (se così possiamo chiamarlo) di essere stato il primo radiocronista a narrare gesta vincenti di Zlatan Ibrahimovic in maglia rossonera milanista e anche dell'unica italiana che, stringi stringi, è uscita con i 3 punti dalla due giorni di Coppa dei Campioni. Debuttava l'Inter di Repice (associazione sempre più pericolosamente fissa, l'uno è sempre più fatto per l'altro) nel martedì sera con una nuova versione riveduta di "A taste of honey" (per i distratti, spero nessuno, è il titolo della sigla di tutto il calcio). Faceva catenaccio la Roma con Giulio Delfino, pronto ad una sconfitta annunciata, il quale poi si rassegna ma annota come quel gol di Muller viene fuori una volta su cento, pur elogiandolo con giusti toni ed enfasi, con descrizione fedele (perchè non è che se un'italiana subisce un bel gol bisogna comunque zittirsi totalmente: si può dire che abbiamo preso un gran bel gol, così ha fatto Delfino). Soffriva il Milan con Emanuele Dotto ma vinceva grazie a due giocate, due, di Zlatan Ibrahimovic ed ecco che in fondo, una serata ed una radiocronaca, per forza di cose, s'incentrano su quegli unici momenti che fanno godere il popolo milanista. In perfetta sintesi:"Signori, questo è un campione: non fa nulla per tutta la partita, e poi..". In omaggio, ecco che riproponiamo proprio la cronaca del buon Emanuele che con momenti così adrenalinici di match non può che andare in brodo di giuggiole..
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