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Il Palinsesto sportivo di Radio1Rai

SABATO 4 MAGGIO 2024
Radio1Rai
ore 08:25,  00:20 Gr1 Sport
ore 14:05-23:30 Sabato Sport
*ore 14:10 Ciclismo - GIRO D'ITALIA, 1a tappa (C.Piccinelli-S.Martinello-M.Codignoni-M.Ghirotto)
*ore 18:00 Calcio - Anticipo Serie A MONZA-LAZIO (D.Fortuna-M.Signorelli)
                  Formula 1 - GP MIAMI, Sprint race (L.Cesaretti)
*ore 20:45 Calcio - Anticipo Serie A SASSUOLO-INTER (F.Repice-I.Barlotti)
*ore 22:00 Formula 1 - GP MIAMI, qualifiche (L.Cesaretti)
Radio1Sport
ore 9:30 Pop Sport
ore 14:05 Simulcast con Radio1Rai 

DOMENICA 5 MAGGIO 2024
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ore 12:25-23:30 Domenica Sport
*ore 12:30 Calcio - Anticipo Serie A CAGLIARI-LECCE (D.Carmignani-V.Di Monte)
*ore 14:10 Ciclismo - GIRO D'ITALIA, 2a tappa (C.Piccinelli-S.Martinello-M.Codignoni-M.Ghirotto)
*ore 14:50 Tutto il calcio minuto per minuto
*ore 18:00 Calcio - Posticipo Serie A MILAN-GENOA (G.Bisantis)
                  Basket - Serie A TREVISO-TORTONA (S.Franco)
                  Formula 1 - GP MIAMI, Sprint race (L.Cesaretti)
*ore 20:45 Calcio - Posticipo Serie A ROMA-JUVENTUS (F.Repice-I.Barlotti)
*ore 22:00 Formula 1 - GP MIAMI (L.Cesaretti)
Radio1Sport
ore 9:30 Pop Sport
ore 12:25 Simulcast con Radio1Rai
mercoledì 3 novembre 2010
14:29

Rassegna stampa - Speciale

Oggi esco dal seminato per presentarvi un articolo comparso su
Sportweek del 16 Ottobre 2010, e dedicato a Giorgio Porrà, buon giornalista di Sky. Un articolo che mi ha letteralmente commosso!

E adesso facciamo la Cancro Parade
di Sebastiano Vernazzi 
 Il cancro in uno dei peggiori travestimenti: “Sentivo dolori alla gamba destra. I medici erano convinti che avessi un’ernia del disco e mi curavano di conseguenza. Le fitte diventarono atroci. Andai da Franco Combi, il medico dell’Inter”. Il cancro svelato da una banale lastra: “Radiografia al bacino, tante macchie. Altri accertamenti, la diagnosi: sarcoma di Ewing, tumore osseo che di preferenza colpisce gli adolescenti. Ero una specie di eccezione”. Il cancro battuto: “Due anni e dieci cicli di chemioterapia dopo sono guarito”. E’ il viaggio alla fine della notte di Giorgio Porrà, caporedattore, autore e conduttore di Sky, inventore dello “Sciagurato Egidio”, programma intelligente, stimolante, tanto è vero che l’hanno cancellato. Giovane e bello, Giorgio, come gli eroi delle canzoni. All’improvviso il buio. “Mi hanno riportato alla luce un interista, il professor Combi, e uno juventino rugbista, il professor Primo Daolio del Gaetano Pini di Milano. Il cancro mi divorava e non lo sapevo. Se non fossi andato da Combi; se Daolio non mi avesse asportato le parti molli all’altezza del femore; se Di Leo, Casali e Bertulli, tre fenomenali oncologi dell’Istituto dei tumori di Milano, non mi avessero sottoposto a 10 chemio e a 30 radioterapie; se non fossi stato seguito da infermieri/e meravigliosi/e… Se non fosse successo tutto questo, non sarei qui a raccontarla”.
Che cosa accade quando ti dicono che hai un cancro?
E’ uno choc e non è possibile prepararsi. Io avevo intuito, ovvio. Captavo discorsi, vedevo facce preoccupate. Ho vissuto una Hiroshima emotiva. Mi sono detto: “Dai, Giorgio, ci sono i supplementari ed eventualmente i rigori”. Ho deciso di giocare, di attaccare l’intruso. “Quale cancro – lo provocavo -, tu vali meno di un raffreddore”. Ho detto ai dottori: “Fate di me quello che volete, sono pronto a tutto”. Perchè un medico ti pesa, vuole capire quanto sei disposto a lottare. Ho affrontato chemio tremende.
E continuavi ad andare in onda.
Arrivavo in studio con le stampelle. Una sera sullo sgabello mi ci hanno portato a braccia. Nelle pause mi spostavo nel retro e vomitavo. Ho saltato una trasmissione. Una soltanto. Ero il crociato di me stesso, stavo in battaglia e battagliavo. Mi ha aiutato la passione per il giornalismo. Se sei curioso, il cancro ti apre un mondo nuovo, è un inizio, non una fine. Ho avuto compagni di viaggio stupendi, malati come me. Il fatto che andassi in onda li rendeva più forti, ottimisti. Se mi vedevano alla tele, si alzavano dal letto. Il cancro devi levartelo prima dalla mente e poi dal corpo.
Cosa rispondi a chi ti chiede “come va”?
A parte il cancro, tutto bene. E’ una frase che ho rubato a Corrado Sannucci, straordinario giornalista di repubblica, ucciso da un mieloma. Anzi, è il titolo del libro scritto da Corrado. La parola cancro va sdoganata. E basta con la storia del male incurabile, tutti i tumori o quasi si possono sconfiggere. Propongo di fare ogni anno la Cancro parade, una grande sfilata di malati e guariti. La cosa peggiore è vergognarsi. Il tumore non è una colpa né una punizione divina. Dobbiamo trattarlo con laicità.
La prima volta che sei comparso in video, emaciato e col parrucchino, qualche idiota su Internet ti ha sbeffeggiato.
C’è chi ha capito subito e chi ancora oggi nutre dei dubbi. C’è chi ha cominciato a stringermi la mano con diffidenza, come se i tumori fossero contagiosi. Persone di buona intelligenza. Eppure… Istruzioni per l’uso: se hai il cancro, evita di navigare su internet alla cieca, frequenta siti autorizzati dai medici. Io sono comparso su fantamorto.com, il fantacalcio della morte. Ti fai la tua squadra di 10 probabili defunti entro l’anno e tifi perché crepino. A me è andata bene, in una formazione sono insieme a Fidel Castro, Rita Levi Montalcini e Hugh Hefner. Discreta compagnia. Unica condizione, il morituro deve avere un minimo di notorietà, comparire in tv e sui quotidiani nei giorni della dipartita. I morti comuni non fanno punteggio.
E a fantamorto.com che cosa vogliamo dire?
Fantamortisti, fatevene una ragione, sono guarito. Ho perso la pancia, i capelli mi sono ricresciuti biondi come a 15 anni. Al posto del femore destro ho una protesi al titanio, ma cammino senza problemi. Ho fatto il trapianto del midollo con le cellule staminali, per ricostruire le difese immunitarie distrutte dalla chemio extra-strong. So che c’è il rischio di recidiva e so che ritornare alle cure sarebbe più dura. Ogni due mesi i controlli. Analisi, accurate lastre al torace perché è frequente che il mio tumore riappaia nei polmoni. Quando apro le buste con i risultati dei test, recito la formazione del Cagliari ’70: Albertosi, Martiradonna, Mancin, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva. E’ il mio mantra per tenere a bada la paura. Sono sardo, amo il calcio. Leonardo mi è stato vicino: veniva a trovarmi in ospedale, parlavamo a lungo. Guardiola mi ha idealmente abbracciato in diretta.
Hai una figlia piccola
Ginevra Maria è nata quattro mesi prima della diagnosi. Chiaro che la bambina è una motivazione potente. Ci ho messo 47 anni per diventare papà. Smettere subito no, dai.
La prima cosa che hai fatto quando ti hanno detto che avevi mandato il cancro al tappeto?
Ho preso Ginevra Maria e l’ho portata al mare in Gallura, Sardegna. Posti che piacevano anche a Fabrizio De Andrè.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Stupendo quest'articolo Massimo.
te lo dice uno che ha avuto due parenti morti di cancro.
Ale

Marco D'Alessandro ha detto...

Un pezzo veramente splendido

NOTA

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