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sabato 9 giugno 2012

Riflessioni azzurre (02) - Ma è davvero così difficile?

Si è esaurita la prima giornata dell'Europeo. Polonia e Grecia hanno impattato per 1-1, mentre la Russia ha legittimato il 3-0 agli azzurri in amichevole, con un successo che deve come minimo allarmare le grandi favorite di Euro 2012, anche se, storicamente, chi parte forte arriva sempre col fiatone ai momenti decisivi. Oggi si apre il "girone della morte", quello con i vice-campioni del mondo dell'Olanda, la Germania terza forza Mondiale e grande favorita di questo Europeo (al pari della Spagna), e il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Domani tocca a noi, e l'esordio, lo sappiamo, non è dei più semplici. La Spagna sogna il triplete (in realtà, il triplete dovrebbe essere Europeo-Confederations-Mondiale, ma tant'è...), e sono ancora i più forti di tutti.

L'Italia, dal canto suo, è stata una vera polveriera fino a martedì scorso, quando gli azzurri sono sbarcati a Cracovia. Da allora, possiamo dire che qualcosa è cambiato: c'è più serenità nel gruppo azzurro, rinvigorito dall'accoglienza di 10.000 emigrati italiani a Cracovia, che non hanno fatto mancare per niente il loro sostegno negli allenamenti. Finalmente si è parlato di calcio, ma non ancora coi sorrisi sulle labbra: per quelli, servono i risultati. E che Barzagli si riprenda: ieri, Prandelli ha deciso di rimandare Astori in vacanza, sperando di recuperare il centrale juventino almeno per la terza partita, quella con l'Irlanda del 18 giugno, nell'ulteriore speranza che ci sia un poi.

Un "poi" che non dipende per forza dalla partita di domani. Non per mettere le mani avanti, ma facciamo un appello ai media: niente vittimismi, in caso di sconfitta dignitosa. Domani, comunque vada, dovremmo tifare per il pari tra Irlanda e Croazia, anche se in tanti preferiranno la F1 (dove Italia e Spagna sono intrecciate) alla sfida di Poznan. Poi, i tre punti da non fallire saranno certamente quelli contro la formazione di Bilic: dando per scontato che la Spagna vincerà sicuramente le altre due, ci basterebbero anche 4 punticini per passare il turno (sì, gli stessi che spera il ct "irlandese" Trapattoni). Ma comunque, non ci sentiamo di essere pessimisti per domani: la squadra pare si stia compattando. Lo si nota dalle parole di Buffon, lo si nota dalla disponibilità di Daniele De Rossi, lo si nota in generale in allenamento. Sì: forse sta accadendo quello che auspicavamo alla vigilia della partenza, e cioè che i grandi stiano aiutando Prandelli (che a parole, con la stampa, è sembrato incapace) a compattare il gruppo. E a convincerlo a scrivere insieme una bella storia, magari con un lieto fine. 

Certo, la preoccupazione è tanta, più che altro per il cambio modulo, ma noi crediamo che funzionerà. Il ct, domani, passerà alla difesa a tre dopo due anni di 4-4-2. E manca Barzagli, uno dei grandi interpreti dell'imperforabile difesa a tre della Juventus di Conte. Lo sostituirà De Rossi, spesso provato centrale da Luis Enrique nella difesa "pregopassatepure"  della Roma di quest'anno, essendo spesso migliore dei vari Kijaer, Juan e Heinze (a parte Juve-Roma 4-0). Il suo esordio in quel ruolo avvenne ufficialmente in Roma - Juventus 1-1 (e la squadra veniva da un 3-0 preso a Firenze, come l'Italia a Zurigo), ma già a settembre fece il centrale in una difesa a 4 mobile, che di fatto era una difesa a 3 (Perrotta e Taddei finti terzini spingevano, e De Rossi si posizionava tra Kjiaer e Juan), non permettendo mai alla migliore Inter di Gasperini di passare. Insomma, da qualunque lato la si guardi, ce n'è per essere ottimisti. Così come bisogna accogliere con ottimismo e simpatia il probabile esordio assoluto, dal primo minuto, di Emanuele Giacchierini, a cui toccherà anche difendere. Nell'altra fascia ci sarà uno tra Maggio e Abate (probabile il primo, sperando che non faccia più castronerie!). Rientrerà Chiellini, mentre verrà confermato Bonucci. Con Pirlo e Marchisio, Thiago Motta prenderà il posto che De Rossi lascerà libero per fare il difensore; in avanti confermatissimi Cassano e Balotelli. Il portiere nemmeno lo nominiamo: su quel ruolo, l'unico titolare possibile è uno solo. C'è una curiosità: Prandelli farà il percorso inverso di Giovanni Trapattoni, che scelse il 4-4-2 per i Mondiali di Giappone e Corea, dopo aver provato per due anni il 3-5-2 (in realtà 3-4-1-2)...

E la Spagna? La Spagna si allena, è sicura di sé. Guardando la tv, sembra che ci siano faide tra gruppo-Real e gruppo-Barça. Se sia vero o sia solo disinformazione della RAI, non è dato saperlo. Noi non vogliamo sperare che loro siano un gruppo diviso, ma che noi possiamo, e dobbiamo, giocarcela alla pari. In fondo, Spagna - Italia è il confronto tra le due squadre che hanno vinto gli ultimi due Mondiali. E, in fatto di Mondiali, siamo comunque in vantaggio 4-1. La storia parla per noi. La storia è per noi. E ce la faremo anche stavolta. Forza Azzurri!!!

Mario Aiello

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