di Fabio Stellato
Anche i tanto attesi giochi Olimpici di Londra sono andati in archivio e diventati storia; LONDRA 2012 è stata un'edizione a dir poco fantastica dei giochi, sia sul piano prettamente tecnico che sul piano piu' emozionale. Come sempre accade al termine delle Olimpiadi scatta sui media, e non solo, una sorta di toto-personaggio, atto a trovare quello che stato l'atleta che piu' verrà ricordato per questi giochi. In realtà personalmente credo che sia improponibile pensare di poter scegliere un solo personaggio, vuoi perchè è sempre piu' difficile fare raffronti tra atleti di diverse discipline, e vuoi perchè nel caso specifico di Londra, i personaggi e le storie che hanno lasciato il segno sono talmente tanti che non è neache forse giusto scelgierne uno solo.
I nomi piu' gettonati sono naturalmente quelli di Usain Bolt e Michel Phelps; e se il velocista giamaicano, con i suoi tre ori, conditi dal fantastico record del mondo della staffetta veloce, entusiasmerà ancora tutti noi ai giochi del 2016, il cannibale di Baltimora ha detto basta, e con i quattro ori e due argenti di Londra, ha chiuso una straordinaria carriera Olimpica che lo ha visto salire 22 volte sul podio, diventando cosi l'atleta Olimpico piu' medagliato di sempre.
Londra 2012 non sarà ricordata solo per Bolt e Phelps, ma anche per le sette fatiche di Jessica Ennis, la nuova "Regina d'Inghilterra" che con il suo splendido sorriso e con le sue lacrime è tornata a dare all'eptathlon mondiale quel personaggio che ormai mancava dai tempi di Carolina Kluft. E quando si ricorderà Londra 2012 non si potrà non ricordare Missy Frankiln ed il suo straordinario record scostumato dei 200 dorso, laddove ha abbassato di 0"75 il precedente record della Coventry dei mondiali di Roma (col costume in poliuretano); la 17enne di Pasadena ha portato a casa 4 medaglie d'oro ed una di bronzo.
Ed in tema di record come non ricordare ed emozionarsi di fronte all'impresa di David Rudisha che negli 800 ha abbassato il limite mondiale senza lepri, un'impresa che non ha precedenti nell'atletica.
Londra 2012 la ricorderemo anche per l'immensa grazia di Evgenia Kanaeva (qualcuno vuole togliere la ritmica dalle Olimpiadi...ma perchè?), per lo smaliziato sorriso di Gabrielle Douglas, prima americanina di colore a vincere l'all-round della ginnastica artisitica, per lo sprint vincente di Nicole Spring nel triathlon, per il record del mondo della 4x100 femminile americana, che ha finalmente cancellato definitvamente la DDR, per la perfezione della Ruolin Chen dalla piattaforma, ma Londra 2012 la ricorderemo per tante imprese ancora, impossibili da citare in un solo post
Londra è stata anche l'Olimpiade delle lacrime, lacrime di delusione come quelle di Tania Cagnotto e Vanessa Ferrari per due medaglie di legno piene di rimpianti, o come quelle di Lam Shim, la spadista Coreana che è rimasta li, seduta in pedana per quasi un'ora pensando ai 4 anni di lavoro buttati via per colpa di un regolamento che a torto non le dava ragione.
Ma ci sono state anche tante, splendide lacrime di gioia, come quelle di Felix Sanchez, di Ruta Meilutyte, di Helen Glover & Heather Stannings, di Anna Chicerova, di Kimberly Rhode per citarne solo alcune.
Insomma è stata un'Olimpiade a dir poco stupenda, che ci ha divertito, emozionato, commosso, che ci ha fatto gioire e che ci ha fatto arrabbiare; certo non tutto è stato perfetto, molti verdetti, in quei sport in cui è l'uomo a decidere chi vince o chi perde, hanno fatto discutere non poco, ma anche questo fa parte del gioco, da sempre e per sempre.
Da domani gli echi di Londra 2012 si spegneranno, il calcio ed i suoi veleni torneranno a calamitare l'attenzione di tutti; il mio auspicio è che il ricordo di questi giochi rimanga a lungo nella mente di tutti e voglio fare mio l'appello di Carlo Vanzini (SkySport): INTRODUCIAMO UN'ORA DI CULTURA SPORTIVA E STORIA DELLO SPORT NELLE SCUOLE, affinchè' i nostri figli imparino a conoscere gli eroi dei nostri giorni.
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