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lunedì 29 ottobre 2012
22:40

FINE DELLE CONDIVISIONI

di Marco D'Alessandro - Nel festival dei dolori di pancia del blog e dell'egocentrismo, ci si aggiunge anche il sottoscritto. Anche se al lettore di questo sito, probabilmente, non fregherà una beatissima cippa di chi decide di togliere il disturbo, ma magari vorrebbe leggere di cose attinenti al contesto per cui ha avuto la malcapitata idea di cliccare e entrare.
Sono un collaboratore di questo blog (non il capo), fin dal primo giorno in cui questo spazio è stato inaugurato: Dicembre 2008.
Silvio Berlusconi era ancora l'incontrastabile Presidente del Consiglio, Ruby non sapevamo ancora chi fosse, l'allenatore dell'Inter era Mourinho, Lippi era il cittì della nazionale, Paolo Maldini era il Capitano del Milan, Massa guidava una Ferrari (ah no, questo è ancora attuale..), la Juve navigava nei meandri della mediocrità con Ranieri prima, Ferrara e compagnia poi.
Sono in giro sul web ancora prima che questo blog fosse fondato, a dirla tutta.
Era il 24 Agosto del 2008, l'ultimo giorno delle Olimpiadi di Pechino. Roberto Cammarelle vince l'ultima medaglia d'oro dei giochi: anzi, la stravince, perchè manda knockout il dirimpettaio cinese.
Assisto a quell'evento con un orecchio alla radiocronaca di quell'incontro di pugilato: il racconto fu di Francesco Repice. Un mio concittadino di Cinisello Balsamo che stravinceva un Oro, con una cronaca che definire esaltante è uno spreco. Ebbi la fortuna di registrare tutto quanto. Un amico che stava festeggiando assieme a me ed era al mio fianco (Valerio, ora è in cielo...) mi suggerisce che se avessi condiviso in rete quell'audio nel giro di pochi istanti, a caldo, avrei sbancato sul popolare Youtube.
Non avevo alcun account da nessuna parte, non ero nemmeno un esperto di montaggi, non avevo immagini a disposizione, ma solo quella voce così concitata e coinvolgente. Chi vuoi che se la fila, se non ci sono nemmeno le immagini ma solo delle foto ferme?
Beh, avevo torto. Primo video, contatti strepitosi, tanti bei commenti entusiasti per quel Repice, Orepice, Orefice o come si chiama quello lì della radio. Nacque un canale su Youtube, si chiamava "minutoxminuto". Nome improvvisato, di fretta, il primo venuto in mente. Mi appassiono e mi intriga da matti.
Sarebbe tornato utile per le partite e dare vita ad un'idea di dare una piccola ribalta alle voci di "Tutto il calcio", negli anni in cui dilagavano i cronisti tifosi e i Fabio Caressa, sull'onda del Mondiale di Germania.
Audiogol, poi sintesi, poi anche videogol, poi pure la Formula Uno e il Ciclismo. 
L'idea di condividere e diffondere un linguaggio che si stava perdendo nel dimenticatoio.
Condividere, senza intascare mai un centesimo e mettendoci l'anima, buttando al vento qualche oretta all'aria aperta o a guadagnare ore preziose di sonno.
Condividere, nonostante bisogna vedersela con immotivate e scellerate censure dei potenti.
Condividere. Minutoxminuto, minutoxminuto2, mxm, emmeperemme, mxmseriea... qualunque sia la nuova sigla da segnarsi ogni volta, ma continuare a condividere con chi ha voglia di emozionarsi e di non dimenticarsi dell'amore per la radio. Youtube, questo blog, facebook. Più possibile, condividere.
Condividere, aldilà dei colori. La mia è quella bianconera juventina, per dire. Ma condividere, emozioni gratuite per tutti. Ho vissuto qui, gli anni più mediocri e grigi che abbia mai vissuto da tifoso di questa squadra, con i due settimi posti. E in contemporanea, il triplete dell'Inter nel 2010 e lo scudetto del Milan nel 2011. Sempre condivisi, elogiati, magnificati ed omaggiati dalle mie sintesi ed anche da tributi sinceri e spontanei, come le clip delle cavalcate. L'archivio del blog è consultabilissimo da tutti voi. Condividere opinioni su radiocronache, condividere l'ascolto, condividere lo svisceramento di un racconto o di un "parteiltiroooooo!!" troppo urlato o troppo sottotono.
Condividere ed essere generosi con amici e conoscenti che si incontrano per questa strada e che anche loro sono affetti dalla mania per la radio.
"Sto passando un periodo sentimentale poco felice: mi piacerebbe, se per risollevarmi,  mi facessi riascoltare le radiocronache di tutti i gol della mia Roma 2009-2010", oppure "Caro Marco, amo Riccardo Cucchi e amo l'Inter. Mi invieresti le registrazioni di quelle radiocronache?".  Fatto. Prego. E potrei proseguire.
In questo punto di ritrovo che è stato meraviglioso, è capitato di uscire dai confini radio-sportivi e di parlare di vita privata. Ogni tanto spostandoci in privato, ogni tanto ridendo tra di noi sul muro-chat (che in questo sito c'è sempre stato), senza accorgersi degli orari che si stavano drammaticamente facendo piccoli e con la seria realtà delle occhiaie del mattino seguente. Ma una pagella di Davide Serusi discussa alle cinque e mezza del mattino, può avere mai un prezzo?
Condividere emozioni ma anche affetti e volere anche del bene a delle persone. Aldilà dei colori che, per inciso, tutti avversi a quelli che poi sarebbero i miei. L'amicizia e il legame con persone non prevede alcuna striscia, alla faccia della sindrome del Biscardi. La sindrome invece ha fatto strike anche qui. Altro che il gancio sinistro di Cammarelle, altro che dei del ring.
Non ho voglia di condividere, quando da una persona che ritenevi quella a cui ti eri più affezionata qua dentro, arriva la più squalificante e umiliante delle offese.
Prima non mi è stata rivolta parola per un periodo di qualche mese, covando un livore incomprensibile. Poi mi è stato insinuato di essere il vero capo del blog e di voler trasformare questo luogo in un feudo di tifosi juventini. Senza mai cercare un chiarimento in tre mesi, senza mai confrontarsi con una persona che si è conosciuta negli anni e non importa se solo a livello virtuale. Solo insultando, delirando, strepitando e scappando, senza mettere in moto un cervello o uno straccio di ragione. Approfittando dei dolori di pancia, a caldo, di un Catania-Juventus terribile, che se fosse per me rigiocherei pure daccapo.
Ho condiviso decine di milioni di contatti (non tre cifre) in quattro lunghi anni, me la sono dovuta vedere con censure assurde, sono andato avanti lo stesso.
Ma se poi c'è una persona che credevi quasi intima, una sola, che mi rivolge l'insinuazione più offensiva e barbina che potesse partorire e crede anche in quello che pensa, allora è veramente tempo di dire basta. Se c'è qualcuno che non ha perso tempo a sostenere ed approvare l'insulto, è una conferma che è meglio smetterla di rubare del tempo alla propria vita privata e ai propri cari.
Se qualcun'altro non sa fare di meglio che stare in silenzio omertoso ed assistere imperterriti alla distruzione di una piccola grande famiglia, è un indizio ulteriore a levarsi dalle scatole da questo che si è tramutato un orrido postaccio, una scomodissima bettola.
Non c'è più nulla da condividere e da vivere insieme.  A me prima dei milioni di contatti, importava di più quelli degli amici che ritenevo veri e che mi ero costruito qua dentro. Dopo essersi beccato una pugnalata del genere alle spalle, non ha più alcun senso proseguire. Per condividere bisogna essere in più persone e non uno da solo.
Niente più sintesi, niente più audio, niente più canali da segnarsi. Tutti i video caricati su Youtube dai canali "mxm" sono stati disattivati e non sono più pubblici. Fine della corsa, fine della pacchia.
E' stato bello fin a quando è stato possibile farlo.

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