La piccola e provinciale Udinese che sbanca alla grande il leggendario Anfield e batte il Liverpool dopo un'emozionantissima sfida portata a casa con un 2-3 che i tifosi friulani ricorderanno in eterno.
I ragazzi di Guidolin che onorano splendidamente un torneo snobbato e disonorato da altre formazioni nostrane più strombazzate e spinte dai network: Liverpool-Udinese 2-3 non è stata trasmessa in chiaro dalla televisione, a vantaggio di un Napoli (delle riserve) che in Olanda ha fatto una figura barbina.
Per una volta tanto che c'è l'opportunità di dare risalto e di godere di un'impresa vera, in Italia invece si riesce nell'impresa opposta: oscurarla e non darne il risalto che meriterebbe.
Noi lo facciamo, nel nostro piccolo. Complimenti e grazie per la magica notte all'Udinese di mister Guidolin, un maestro di calcio ed uno sportivo che ci ha sempre messo la faccia e ammesso le colpe quando le cose non sono andate per il verso giusto ed anche quando non appartenevano propriamente alla sua persona.
Per i friulani è stato un avvio di stagione con tante difficoltà (e non è detto che siano finite), dopo la tremenda eliminazione dalla Champions League ma dopo la seconda qualificazione consecutiva al playoff. Ci sono tifosi di altre squadre che si sono anche arrogati, chissà con quale diritto, di pontificare sul fatto che l'Udinese ha danneggiato il ranking, mancando il playoff d'agosto. Se però finiscono puntualmente dietro all'Udinese in campionato, le colpe non sono certo dei friulani, ma di chi si è piazzato alle spalle ed in zona Europa League.
Forse quest'anno non sarà possibile fare il tris, ma l'Udinese può essere solamente applaudita per l'esempio che trasmette all'impresentabile calcio italiano di questi tempi: società pulita e con i conti apposto, grande allenatore, continuo rinnovamento della rosa, continua scoperta di nuovi talenti per i quali, dalle grandi piazze, arrivano a fare le aste una volta affermati a certi livelli. Eppoi, un capitano rappresentativo come Antonio Di Natale: una delle ultime bandiere capaci di dire no ad una grandissima, perchè già appagato dalla sua Udine in cui non smette mai di regalare gioie ai suoi tifosi, come ieri sera. Totò è stato protagonista assoluto delle due splendide azioni del primo e del terzo gol bianconero (in mezzo, il fortunoso autogol di Coates). Ed il numero 10 è stato anche applaudito ed omaggiato dal maestoso pubblico dei Reds, alla sua uscita in campo per sostituzione, in quei terribili minuti finali di sofferenza, in cui i padroni di casa hanno fatto di tutto per recuperare il punteggio, buttando nella mischia i due fuoriclasse Gerrard e Suarez, ma senza impedire lo storico successo all'Udinese, che non ha ancora conquistato il passaggio del turno, ma che si è regalata una notte per sempre. Anfield Road non ha prezzo.
Non lo diciamo per piaggeria e perchè ne siamo un fanclub, ma la "nostra" Radio è uno dei rari mezzi in cui tutte le squadre godono dello stesso spazio e della stessa enfasi. In Radio non ci sono colori meno forti di altri. L'Udinese è quasi sempre raccontata dal mitico Emanuele Dotto, che ieri sera non ha fatto eccezione ed è stata sua la voce narrante dell'impresa della "formazionefriulana" nella patria dei Beatles. Radiocronaca gonfia di trasporto e di emozione che ha pienamente coinvolto nella partita: memorabile, assieme ai suoi "goooool, gooooool!" mai così scatenati. Un'altra impresa made in Friuli dopo l'indimenticabile oro di Daniele Molmenti a Londra, nel kayak.
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