di Gabriele Majo
Lo spazio dedicato alla cabina di questa settimana è di quelli a 5 stelle.
Nel dopo-partita di Parma-Juventus il nostro Gabriele Majo ha fatto qualche domanda sul match e sul 2013 di Radio 1 Sport al capo-redattore Riccardo Cucchi, voce e campo principale con il match del Tardini nella puntata di ieri di Tutto il calcio minuto per minuto.
Cucchi, dopo la disamina della partita, ci ha parlato di tutti gli eventi che Radio Rai seguirà nel corso dell'anno, di come Tutto il calcio si sia dovuto adattare alle pazzie del calendario di Serie A e di come rimanga inalterato il ruole di TiC come servizio pubblico per i cittadini che vogliono vivere le emozioni del massimo campionato
Ecco l'intervista integrale
Ecco la trascrizione integrale dell'intervista
In ambito nazionale chi ci vorrà riprendere potrà titolare sulla Juve (“manca un attaccante che capitalizzi”), sul Milan (“Dovrebbero stendere tappeti d’oro ad Allegri per il lavoro che fa sui giovani”) o sui 53 anni di Tutto il Calcio Minuto per Minuto appena compiuti, ma della intervista esclusiva che Riccardo Cucchi, capo redattore sport del Giornale Radio Rai, ha concesso a noi di stadiotardini.it abbiamo voluto estrapolare, in sede di titolazione, alcuni argomenti toccati nella conversazione legati al Parma e cioè l’ennesima “pesante” rete di Sansone, propiziata da un’idea di Paletta e lo stadio Tardini, dalla perfetta visuale e dalla perfetta collocazione in centro: “Abbiamo bisogno in Italia di stadi nuovi e più comodi, ma quelli che si tengono lontano dalla città a me non piacciono. Come ci ha insegnato e come ci insegna ancora il calcio inglese lo stadio dovrebbe essere dentro la città, proprio a contatto con la gente, per rendere più umano proprio l’apporto del pubblico a questo sport meraviglioso”. L’intervista con il popolare radiocronista è stata registrata di fianco al plastico del Tardini, regalato alla società Parma FC un paio di anni fa da alcuni tifosi romani: “Mi incuriosiva una cosa: in realtà molto spesso negli stadi vediamo i progetti degli stadi a venire, quelli che ancora dovrebbero essere realizzati, qui, invece, abbiamo il piacere di vedere il Tardini così com’è. Io spero che rimanga così”…
Sotto il video potrete leggere la trascrizione integrale della intervista di Gabriele Majo, direttore di stadiotardini.it a Riccardo Cucchi, capo redattore sport del Giornale Radio Rai
Riccardo Cucchi, siamo nella sala stampa dello stadio Tardini, al termine della partita tra Parma e Juventus, finita 1-1: oggi noi di stadiotardini.it ti abbiamo potuto seguire dal vivo poco, direttamente, durante Tutto il Calcio Minuto per Minuto, perché c’era il sold out anche all’interno della cabina di Radio Rai, quindi non abbiamo potuto documentare molto a parte il tuo commento finale. Dunque come hai raccontato questa partita? Come la giudichi?
“E’ stata una partita interessante con una formazione, quella del Parma, che mi pareva davvero all’altezza della situazione, così come la voleva Donadoni, almeno stando alle dichiarazioni della vigilia, cioè una squadra volitiva, grintosa, che ha messo in campo tutto quello che aveva sul piano mentale, ma direi anche sul piano tecnico, e ha messo in difficoltà la Juventus, sia pure una Juventus che dopo il gol di Pirlo pareva avere in mano la partita, però si è fatta bruciare dal bellissimo gol di Sansone, anzi dalla bellissima azione che poi ha propiziato il gol di Sansone. Un pareggio direi assolutamente meritato”.
Ma si è trattato di una Juventus convalescente, oppure bisogna riconoscere dei meriti a questo Parma che sta veleggiando nelle zone alte della classifica?
“Vanno riconosciuti dei meriti al Parma, anche se forse la Juventus non riesce come in passato a – come dire? – capitalizzare la mole di gioco e la determinazione con la quale affronta tutti gli avversari. Probabilmente c’è un problema che si evidenzia di più in queste ultime settimane, le ultime due, cioè le prime del 2013, cioè manca un goleador che garantisca veramente quel peso proprio in termini di gol, uno pratico che veramente sarebbe a questo punto fondamentale per la Juventus”.
A proposito di goleador: il Parma ha schierato sia Amauri che Belfodil davanti. Insomma Donadoni ha schierato due punte centrali rivisitando il 4 3 3 che stava proponendo ultimamente, anche se poi la rete del pareggio è arrivata proprio dopo che è tornato ad indossare questo vestito tattico, grazie a Sansone (subentrato ad Amauri) che tra l’altro sta segnando gol pesantissimi per il Parma, anche contro grandi squadre come Inter e Juve…”
“Ho definito il gol di Sansone come si definiva una volta attraverso la radio: gol di giustezza, perché in realtà un diagonale così mirato, così basso sul palo più lontano e battere Buffon non è mai facile, veramente applausi per Sansone, ma direi soprattutto per Paletta che ha avuto una bella intuizione recuperando un importante pallone, servendo poi bene Sansone. Credo che tra i due attaccanti – tra l’altro mi ha ben impressionato Belfodil per la qualità tecnica che ha mostrato anche oggi, ma voi lo conoscete meglio di me, quindi ne sapete apprezzare meglio il valore – Belfodil ed Amauri alla fine ha vinto Sansone perché ha avuto la freddezza e la lucidità di battere a rete come doveva in quell’occasione…”
Giustamente hai parlato di Paletta in occasione di quel recupero, ma non è stata solo quella l’azione che ha messo sugli scudi il difensore argentino, oggi direi quasi una sorta di libero vecchia maniera, per certi versi…
“Sì, sì: ma oggi mi è piaciuto il Parma, sinceramente, a conferma di quello che ho sempre pensato di Donadoni, che al di là della sfortuna che lo ha accompagnato in Nazionale, è uno che sa mettere bene in campo le squadre, ma soprattutto le sa far giocare, perché tutte le squadre che ha allenato, Parma compreso, sono squadre che cercando di vincere attraverso il gioco e questo è davvero molto importante”.
Ieri leggevamo su Tuttosport che pari che il Milan gli abbia messo gli occhi addosso: lui oggi ha ricordato, per l’ennesima volta, che ha un contratto che lo lega al Parma fino al 2015, per quello che possono valere i contratti, logicamente…
“Sinceramente non mi sorprende che Donadoni un giorno pensi che possa anche allenare il Milan, perché sono convinto che sia in grado di farlo, anche se personalmente sul Milan ho una mia opinione: credo che ad Allegri dovrebbero fare dei tappeti d’oro perché sta facendo un grande lavoro con materiale diciamo pure non all’altezza di quelle che sarebbero le aspirazioni del Milan, e lui fa bene a sottolineare come il Milan sia una delle squadre in Italia che lancia più giovani; almeno 3-4 ventenni negli ultimi mesi hanno dato veramente valore al lavoro di Allegri”.
Vedremo come andrà a finire: magari Allegri potrebbe venire a fare una valorizzazione di giovani a Parma, chissà potrebbe esserci uno scambio del genere, anche se i bene informati asseriscono che il sostituto di Donadoni possa essere Gasperini, oggi tra l’altro reduce dall’ennesima sconfitta del derelitto Palermo…
“Mah: stiamo andando un po’ avanti come spesso facciamo noi giornalisti che badiamo molto al futuro… Io credo che al momento Donadoni stia bene qui, dove ha trovato un ambiente idoneo al suo modo di pensare il calcio e credo che si stiano vedendo anche i risultati”.
A proposito del gol di Sansone di cui stavamo parlando prima: Conte si è assunto delle responsabilità perché diceva di aver chiamato lui…
“Sì, con un velo da parte di Vucinic, che però è stato guastato dall’intuizione di Paletta, che naturalmente poi ha trovato terreno fertile – o praterie, come si diceva sempre una volta – e ha imbeccato molto bene Sansone… Sì, Conte si è assunto una piccola responsabilità, facendo outing in qualche modo con i giornalisti, e anche in questo modo testimoniando la sua onestà intellettuale che sicuramente gli riconosciamo”.
Qui di fianco c’è questa riproduzione dello Stadio Tardini: ho visto che in precedenza lo stavi osservando. Bisogna ringraziare dei ragazzi romani che lo hanno regalato al Parma…
“Mi incuriosiva una cosa: in realtà molto spesso negli stadi vediamo i progetti degli stadi a venire, quelli che ancora dovrebbero essere realizzati, qui, invece, abbiamo il piacere di vedere il Tardini così com’è. Io spero che rimanga così: magari i tifosi del Parma vorrebbero un altro stadio, ma questo è uno stadio, per noi che lavoriamo nel mondo del calcio, ideale. Si vede benissimo la partita…”
In effetti è vero, anche se negli ultimi anni avete a disposizione una cabina più piccola e decentrata, mentre una volta ne avevate due e più centrali, ma pazienza… Però una copertura delle Curve non sarebbe male…
“Abbiamo bisogno in Italia di stadi nuovi e più comodi, ma quelli che si tengono lontano dalla città a me non piacciono. Come ci ha insegnato e come ci insegna ancora il calcio inglese lo stadio dovrebbe essere dentro la città, proprio a contatto con la gente, per rendere più umano proprio l’apporto del pubblico a questo sport meraviglioso”.
Noi siamo molto affezionati al Tardini: dovesse esserci un Tardini nuovo, bene, però, sempre qua, mai altrove…
“E’ quello che vi auguro, sinceramente…”
Parlavamo prima di contratti: com’è la situazione a Tutto il Calcio Minuto per Minuto? Siamo tranquilli?
“Sì, siamo tranquilli per tre anni, poi naturalmente vedremo cosa capiterà in futuro, ma noi siamo convinti che ci sia bisogno del calcio alla radio, soprattutto in una realtà in evoluzione come quella del mercato calcistico che impone grandi sacrifici economici a chi vuol vedere il calcio: ormai si deve pagare per vedere, un po’ dappertutto, non soltanto in Italia; la radio mantiene inalterato questo suo valore di servizio pubblico, anche perché consente a chi vuole ascoltare e non vedere, naturalmente, di ascoltare senza dover pagare. E noi ci auguriamo che sia così ancora per molto tempo”.
Come sarà il 2013 di Radio Rai? Che annata c’è alle porte?
“Abbiamo molti programmi, perché è vero che è un anno di transizione, non ci sono grandi eventi, o grandissimi eventi, ma in realtà ci sono molti eventi che seguiremo, a partire dal Calcio con gli Europei dell’Under 21, passando alla Confederation’s Cup: avremo un’estate ricchissima di altri eventi, i Mondiali di Nuoto, i Mondiali di Atletica leggera, gli Europei di basket, quindi siamo prontissimi, con la nostra squadra, a raccontare tutto quello che avverrà in questa estate attraverso Radio Uno”.
Ti porto i saluti di Tonino Raffa, il quale durante la partita mi ha inviato un SMS chiedendo di salutarti: lui, purtroppo, ormai è una voce del passato di Tutto il Calcio, però quest’anno hai lanciato anche diversi giovani… (Giovani si fa per dire…)
“Diciamo che è un assenza che dispiace a tutti noi, oltre che ai radioascoltatori, quella delle voci di Tonino Raffa o di Livio Forma: da una parte ci hanno obbligato ad accelerare un processo di maturazione, che era comunque in atto, da parte di alcuni più giovani, diciamo così, radiocronisti, che mi pare se la stiano cavando molto bene. Quindi mi dispiace, sono molto rammaricato per l’assenza di Livio e di Tonino, ma se non altro loro sanno perfettamente che questa circostanza che ci è stata un po’ imposta dalla situazione generale ha consentito il lancio di alcuni giovani che speriamo possano fare un bel percorso professionale”.
In tanti ti conoscono come prima voce di Tutto il Calcio Minuto per Minuto, qualcun altro più attento sa anche che sei il capo redattore sport del Giornale Radio Rai: ma in pratica nell’espletare i tuoi compiti sei un mix tra giornalista e manager…
“Esatto: hai colto benissimo il senso di questo lavoro. Per certi versi, diciamo, capitano-allenatore, anche se mi sono ritagliato degli spazi molto più piccoli (fuori onda abbiamo carpito che la sua prossima diretta integrale potrebbe essere Milan-Barcellona di Champions League del 20 febbraio “ci sto pensando e devo ancora prendere una decisione”) rispetto al passato, perché è giusto che sia così: prima di tutto perché devo consentire ai colleghi più giovani di acquisire nuovi spazi per crescere e un po’ perché alla fine, ovviamente, il lavoro di organizzazione, il lavoro molto complesso che c’è dietro quello che poi gli ascoltatori sentono attraverso Rai Radio Uno mi impegna moltissimo durante la settimana quindi, ormai, sono più le ore che passo alla scrivania, che quelle che passo sui campi di gioco, come una volta…”
Oggi era uno spettacolo sentire per radio Cucchi che passava la linea a Repice, senza voler nulla togliere a tutti gli altri radiocronisti… Non capita spessissimo…
“Repice, Scaramuzzino, Bisantis e Delfino, sono quelli che sono deputati a raccontare più frequentemente le partite sui 90’ e quindi capita raramente che si abbia questa opportunità di ascoltarli in Tutto il Calcio. Del resto è necessario: Tutto il Calcio ha dovuto in un qualche modo adeguarsi a quello che è il cambiamento generale della programmazione calcistica, e quindi è chiaro che dobbiamo seguire anche tutte le partite che si svolgono prima e dopo le 15 della domenica e dobbiamo seguire anche tutte quelle che si svolgono il sabato per quanto riguarda la serie B: quindi diciamo che abbiamo moltiplicato il nostro sforzo; diciamo che Tutto il Calcio ha germogliato, come amo dire, e si è ramificato adeguandosi a quella che è la realtà. ma credo che questa sua capacità di essere pronto, di saper rispondere ai cambiamenti, sia anche la forza di questa trasmissione che rimane – io credo per passione di chi ci ascolta, ma spero anche per qualità di quello che proponiamo – ancora un grande prodotto della Rai”.
Durante la tua radiocronaca e anche durante questa intervista hai utilizzato termini che si utilizzavano nel passato, tipo il gol di giustezza di Sansone: ma quanto è importante mantenere, senza eccedere, un certo linguaggio antico, pur rivolgendosi ad ascoltatori moderni?
“Io sono convinto che senza memoria non ci sia neanche storia: quindi noi dobbiamo guardare al presente, dobbiamo guardare al futuro, e abbiamo ragazzi, dei giovani colleghi che sanno, in questo senso, percorrere nuove strade, che stanno già battendo nuove strade; ma io credo che sia importante anche non dimenticare ciò che è stato. Del resto io appartengo, ormai, a una generazione passata: ormai sono tra i più vecchietti e di conseguenza devo anche capire, cogliere, tutti quei necessari cambiamenti in vista di quello che sarà il dopo. Ma mi piace anche ricordare che c’è un passato, un passato che non deve essere cancellato, anche magari ricordando, come abbiamo fatto oggi con te, alcuni termini, alcune espressioni che venivano usate dai grandi maestri della parola, che comunque sono, al di là dei cambiamenti, il nostro punto di origine, e per questo non vanno dimenticati”.
Questa intervista viene pubblicata da stadiotardini.it, ma anche da tuttoilcalcioblog.it; ogni tanto gliela dai un’occhiata, vero?
“Ho poco tempo per viaggiare su internet, dovrei farlo con maggiore insistenza e maggiore tempo: purtroppo non ne ho molto, ma conosco, naturalmente, il grande lavoro che è stato fatto da questi appassionati. Li ringraziamo perché aiutano tutti noi a far vivere nella fantasia della gente la passione, il sogno, che tutto sommato la Radio continua a rappresentare raccontando il calcio. Quindi, naturalmente, grazie a tutti voi che lavorate con passione e disinteresse attorno a questa trasmissione che ha compiuto pochi giorni fa 53 anni: il 10 gennaio del 2013, cioè pochi giorni fa, abbiamo superato il traguardo dei 53 anni e io mi permetto di dire 53 anni ben portati…”
Video intervista di Gabriele Majo, direttore di www.stadiotardini.it a Riccardo Cucchi, capo redattore sport del Giornale Radio Rai, effettuata domenica 13 gennaio 2013 nella sala stampa dello stadio Ennio Tardini di Parma dopo Parma-Juventus 1-1
Alcune foto del pomeriggio
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lunedì 14 gennaio 2013
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