Dietro il microfono: intervista a Massimo Zennaro

di Massimo Raibobo Verona

Oggi "ai microfoni" di Tutto il calcio blog abbiamo la voce del Veneto, uno dei cronisti di Tutto il calcio con il maggior numero di presenze in stagione.
Stiamo parlando di Massimo Zennaro che anche in questa occasione ha risposto alle nostre domande.

Esordio in Tutto il calcio?
Già risposto nell'altra intervista .

Sei uno stakanovista di Tutto il calcio. Tantissime presenze negli ultimi due anni. Pochi week-end liberi? 
Davvero pochissimi, ma lavorare per Tutto il calcio è il sogno della vita di un bambino. Perciò il "sacrifico" è relativo. E poi qualche weekend si riesce comunque a recuperarlo per la famiglia.

Con quanti giorni in anticipo conosci la tua "convocazione"? 
Il lunedì per il fine settimana. A volte, ma solo in rarissimi casi anche più tardi. E poi, se si tratta di sostituire qualcuno che proprio non può andare, anche all'ultimo giorno. Ma grazie alla grande organizzazione della squadra coordinata da Riccardo Cucchi succede davvero molto di rado, casi rarissimi, anche perché pur di non saltare la partita, può succedere di andare allo stadio anche con la febbre!

In questa stagione qualche volta hai fatto anche da secondo tra Veneto e Friuli. Quale dei due ruoli preferisci? 
Sicuramente quello di prima voce. Tutta la responsabilità, tutta l'adrenalina solo per te! Sensazioni straordinarie. Ma essere la seconda voce ti permette a volte di essere un po' più riflessivo, di descrivere certi aspetti, certi momenti che in cronaca non riesci a fare.

Dalla cabina abbiamo scoperto che sei anche un giornalista particolarmente tecnologico. Quanto serve in una radiocronaca? E quanto deve prepararsi un radiocronista per un match? 
Eh sì, ma doveva rimanere un piccolo segreto! Sono un tecnologico, diplomato in informatica quando ancora i Personal Computer non esistevano. Ma la passione è rimasta e in più in certi momenti la tecnologia è davvero insostituibile. Faccio solo un esempio: se in campo entra un giovane sconosciuto, internet ti può salvare! Per la preparazione, che comunque è costante nel corso degli anni, ti vanno via almeno 4 ore prima della partita.

Per un giornalista che sogna di fare il tuo lavoro, che ruolo ha la passione in questo ambiente? 
E' un periodo difficile anche per questa categoria immagino...
Periodo difficilissimo. E visto anche il mio doppio ruolo di sindacalista di categoria te lo posso dire con cognizione di causa. Il momento è tra i pià duri, come del resto per tutta la nostra società. Ed entrare in un mondo come questo sta davvero diventando una vera impresa. La passione è fondamentale, e sempre di più anche lo spirito di sacrificio fatto anche, in molti casi, di anni di lavoro con compensi molto bassi. Non è un buon momento

Il Padova è l'eterna incompiuta di Serie B! Grande aspettative e costanti fallimenti! Come mai? Padova ha una grande risorsa che a volte può diventare un grande problema: la passione dei suoi tifosi. Una passione che può diventare un problema quando le aspettative dei tifosi comportano una forte pressione su tutto l'ambiente. A volte mi dico che il pubblico del padova dovrebbe avere un po' più di pazienza e non alzare la tensione attorno alla società. Ma quando la passione è un amore incondizionato ..... difficile fare tanti ragionamenti

Se ti chiedessero di seguire un altro sport cosa ri piacerebbe seguire? 
A me piace la pallacanestro. Ma le sensazioni del calcio non te le dà nessun altro sport. Però il basket è la mia passione giovanile... e ti dirò che ancora qualche partitella la faccio.

Altre voci del Veneto sono Roberto Antonuiutti e Barnaba Ungaro. Che ci dici di loro? 
Due bravi colleghi. Roberto sa fare di tutto anche se a lui il calcio non interessa moltissimo. E' molto bravo con il volley, il basket, ha fatto cronache di sci. In una parola sa essere eclettico rimanendo sempre molto preciso e informato. Barnaba sta crescendo bene.

Se ti chiedo qualche voce del passato di Tutto il calcio proveniente dal Veneto, chi ti viene in mente?
Ora che mi ci fai pensare, dal veneto non siamo in molti: Nino Vascon, Beppe Gioia, Giovanni Stefani, e poi un grandissimo veneto di adozione. Beppe Bisantis che proprio da Venezia è partito per poi arrivare in alto. Un grande giornalista, un grande commentatore ma per me, prima di tutto, un grande amico.