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mercoledì 25 giugno 2014
17:49

La Radio-Pagella Mondiale 2014: Puntata 4

di Francesco Furlan per #tuttoilcalcioblog




Daniele Fortuna/Massimo Barchiesi (USA-Portogallo): chiusura in bellezza per le gare disputate nella notte Italiana. Daniele Fortuna è diventato una sorta di talismano per gli Stati Uniti, dato che le sue due uniche prestazioni da prima voce sono coincise con due eccellenti partite della formazione di Klinsmann. Leggermente sorpreso sull’inziale vantaggio Portoghese, si rifà poi benissimo per tutto il resto della partita. Ottimo il ritmo della cronaca, buono anche il racconto dei gol Yankees e del pareggio in extremis di Varela. Gli si affianca degnamente un ottimo Barchiesi, forse alla sua miglior prestazione da seconda voce, avendo anche eliminato quella modalità “Sora Lella” che aveva iniziato ad essere un po’ il marchio delle partite della mezzanotte, di cui l’ottimo Massimo è stato il primatista.

Francesco Repice/Antonio Monaco (Italia-Uruguay): dopo l’esordio francamente un po’ troppo caricato e l’eccellente prestazione della seconda partita, Repice si conferma alla grande anche nella scandalosa partita che sancisce l’eliminazione Azzurra. Non è una novità la sua capacità di mantenere il ritmo anche in partite francamente inguardabili, come quella di ieri. Eccellente pertanto il suo racconto: moderato il giusto nel primo tempo, esagitato il giusto al momento dell’espulsione di Marchisio (ci stava alla grande), in modalità “bassa voce causa alta tensione” fino al colpo di mannaia di Godin, completamente (e giustamente) intristito nel finale. Paradossalmente, l’eliminazione dell’Italia potrebbe essere giovevole per le sue prestazioni, visto che adesso sarà sganciato dall’obbligo di “tifare”. Confesso che invece non mi è piaciuto moltissimo il suo servizio al Gr2 delle 7.30, chiuso da una considerazione vagamente qualunquista sui nostri calciatori che “andranno in vacanza nei soliti posti lussuosi”. Al contrario di Repice, non sappiamo invece se proseguirà l’avventura brasiliana di Antonio Monaco: anche lui è cresciuto nettamente nelle ultime due partite, dopo la non eccezionale prestazione dell’esordio. Premiarlo con qualche integrale di peso, sarebbe un dovuto riconoscimento delle sue doti.

Emanuele Dotto/Ugo Russo (Giappone-Colombia/Grecia-Costa d’Avorio): grandioso rimpallo di linea nella serata del 24 Giugno. A mio avviso, la serata più divertente della kermesse Brasiliana, almeno fino al momento. Parte benissimo Dotto, la cui voce sembra finalmente libera da quella raucedine che lo ha tormentato negli ultimi giorni. Ottimo per tutto il primo tempo, anche se inciampa sul marcatore Nipponico, provocando un trastullo onomastico piuttosto esilarante. Alto livello anche nella ripresa, almeno fino al gol del 3-1, quando giustamente lascia spazio all’altro campo. Pronuncia all’inglese il nome di battesimo di Martinez: chissà che cosa ne penserebbe Delfino, che della pronuncia alla spagnola di questo patronimico ha fatto un suo cavallo di battaglia… Non so se sullo strepitoso Ugo Russo di questo Mondiale stia influendo positivamente il fatto che, con tutta probabilità, si sia trovato catapultato a raccontarlo a causa dello scandaloso “diktat Gubitosi”. Fatto sta che, a mio parere, finora merita di gran lunga la palma del migliore in campo della grande squadra di Radio Rai. Oltre ad essere sempre sul pezzo, con un ritmo perfetto, dimostra anche un’ottima capacità di riconoscere i giocatori “dal tubo” ed, evidentemente, è anche assai ben informato sullo loro carriere (cose normali ? In teoria sì, ma non è proprio da tutti…). Inoltre, finora ha anche sempre simpaticamente “tifato” per le squadre teoricamente più deboli: lo si è sentito anche ieri sera nel memorabile racconto di Grecia-Costa d’Avorio, i cui ultimi minuti entrano di diritto, secondo me, nell’elite non solo di questa edizione dei Mondiali, ma anche in quella “all time”. Bravo !
Intermezzo: nel 1958 l’Italia, unico caso nella storia, non riuscì a qualificarsi per i Mondiali di Svezia. Nel 1958 inizia anche una delle più longeve campagne animate nella storia di Carosello: Svanitella Svanitè e Riccardone Superfusto pubblicizzeranno per quasi dieci anni i prodotti dell’azienda chimica Super-Iride Benelli di Prato. Doppiati da due grandi del teatro leggero Italiano (Gisella Sofio e Franco Latini), i due fidanzatini sembrano la versione animata degli attori delle commedie Italiane di quegli anni (tipo “Poveri ma belli”, per capirci). Non escludo che questo episodio possa essere andato in onda anche durante il Mondiale Svedese, dato che, sulle note di “Ninì Tirabusciò”, il malcapitato Riccardone pubblicizza un prodotto tipicamente estivo:



Giuseppe Bisantis (Belgio-Russia): mi dispiace dover citare Bisantis per la prima volta dall’inizio del Mondiale in questa parte della rubrica (ad esempio, il suo Uruguay-Inghilterra era stato ottimo), ma la sua cronaca di Belgio-Russia ne ha messo in evidenza le piccole pecche. Partita francamente bruttina, che Bisantis non riesce ad “abbellire”, specie nel secondo tempo quando fa spesso capolino il famigerato “Tizio passa a Caio che apre per Sempronio”. Si rianima benissimo sullo splendido gol Belga (anche se, se non ho sentito male, sbaglia ad indentificare l’autore del palo su calcio di punizione per i Diavoli Rossi). Diciamo che da lui ci aspettiamo senz’altro qualcosa in più.

Maria Gianniti: intendiamoci, nella giornata di ieri, è una cosa che può tranquillamente passare in cavalleria. Ma confondere Marchisio con Marchetti (al Giornale della Mezzanotte)…

Pierluigi Pardo (o chi per lui): premetto che il servizio che ho ascoltato domenica a Studio Sport era già cominciato, quindi non potrei giurare che ne fosse lui l’autore (mi sembrava di sì, dalla voce). Anche queste, saranno cose marginali, ma a me, personalmente fanno accapponare la pelle. Le parole dicevano più o meno: “Grande entusiasmo per l’allenamento degli Azzurri. La gente dimostra davvero UN AMORE COSI’ GRANDE, come dice LA CANZONE DEI NEGRAMARO…”. Ricordiamo che “Un amore così grande” è una canzone di Presicce, portata al successo da Del Monaco e violentata da quei personaggi che ci vengono propinati prima di ogni partita della Nazionale (uno degli aspetti positivi della nostra eliminazione è che almeno adesso per un poco non la sentiremo più). Come diceva Eduardo ? “Studiate, studiate…”!

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E, come doverosa riparazione nei confronti di Del Monaco, godiamoci lo strepitoso duetto che chiude il secondo atto dell’”Otello” di Verdi. In questa edizione (sempre del 1958, per la stagione lirica della Rai), il grande tenore interpreta quello che fu il suo autentico cavallo di battaglia per quasi trent’anni, assieme al baritono Renato Capecchi. L’orchestra di Roma della Rai è diretta dal Maestro Tullio Serafin di Cavarzere che fu, così, tanto per gradire, il mentore di Maria Callas:


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