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venerdì 9 gennaio 2015

La posta di Tonino Raffa - Puntata 12

Torna per un'altra puntata la rubrica "La Posta di Tonino Raffa" che permette ai nostri lettori di interagire con una delle voci storiche di "Tutto il calcio minuto per minuto"

Vi ricordiamo che per poter partecipare, basta inviare la propria domanda a info@tuttoilcalcioblog.it

La vittoria del Napoli in Supercoppa è secondo lei un campanello d'allarme per la Super Juventus di questa stagione?
E' un segnale significativo. Dice che le gerarchie del campionato non sono più così scontate. Anche se la soluzione ai rigori è come una lotteria (avrebbe potuto vincere la juve, che ha sciupato per ben due volte il tiro decisivo) la conquista del Trofeo ha accresciuto l'autostima del Napoli (che potrà contare sull'ottimo Gabbiadini, appena ingaggiato). E questo aggiunge sale e pepe al piatto del campionato. Meglio un torneo con più incertezza nella lotta per le posizioni di vertice, piuttosto che una stagione dominata da una o due squadre. Quanto alla Juventus questa di Allegri sembra più votata al possesso palla ma non ha il furore agonistico di quella di Conte. Tuttavia rimane fortissima. Deve riflettere sulle rimonte che spesso subisce dopo aver sciupato la possibilità di chiudere le partite. Una grande formazione questo non se lo può permettere.

La Roma dopo un avvio scoppiettante sembra aver perso la brillantezza. Condivi de?
La sensazione è questa. Alcune sue vittorie non sembrano più figlie della fluidità di gioco che la squadra aveva espresso nella scorsa stagione. Garcia in alcune occasioni ha optato per soluzioni che hanno fatto discutere. I giallorossi rischiano di più in difesa, mentre molti si chiedono perché Mattia Destro debba spesso finire in panchina o in tribuna. C'è un aspetto anomalo : la Roma ha una straordinaria ricchezza di alternative nel suo organico, ma continua a dipendere da Totti. Bisognerà capire come assorbirà le assenze di Gervinho e Keita, impegnati in questo mese di gennaio in Coppa d'Africa. Penso tuttavia che lotterà fino alla fine per lo scudetto e sono convinto che il suo reparto di centrocampo (Pjanic, De Rossi, Strootman, Nainggolan, Keita), valga ormai quello -straordinario- della Juventus. Fossi in Garcia eviterei certe battute sferzanti a proposito degli arbitraggi. Il campionato non si vince con le polemiche da bar sport. Certe situazioni possono essere ribaltate una settimana dopo e spiazzare chi semina insinuazioni. Visto il putiferio di Udine? Può darsi che Guida abbia deciso benissimo in occasione del gol-non gol di Astori. Ma non ha visto nel finale (forse perchè male assistito) l'intervento da rigore di Emanuelson su Kone. Da parte di chi ha delle responsabilità è meglio che arrivi qualche spruzzata di buonsenso.

Cosa pensa dell'arrivo di Mancini a Milano? Un ultimo tentativo di salvezza per la squadra di Thohir?
Il valore di Mancini e la sua esperienza internazionale sono cose che non scopriamo oggi. Ma guai a ritenere che Roberto possa avere la bacchetta magica. Anche perché l'Inter non ha un organico all'altezza del suo blasone e delle sue ambizioni. Per queste ragioni non mi sento di attribuire a Mazzarri tutte le colpe del tribolato avvio di stagione dei nerazzurri. Thohir ha prima tenuto stretti i cordoni della borsa, adesso ha cambiato strategia. Mancini ha sottoscritto un sontuoso contratto ed all'apertura del mercato è stato ingaggiato Podolski. Pare che le operazioni non siano concluse , infatti è appena sbarcato Shaqiri. Dov'è finita dunque la spending review? Certo il pari di Torino con la Juventus è stato importante. Ma ad oggi l'Inter in classifica è ancora dietro il Palermo ed il Sassuolo e certe turbolenze interne che avevano innervosito Mazzarri, saltuariamente riemergono, vedi la lite di Osvaldo con Icardi e con lo stesso Mancio. La squadra sembra pronta per un cambio di passo dopo gli ultimi due acquisti, ma se non riuscirà a lottare per il terzo posto non si potrà parlare di stagione positiva.

Cole, Torres. Vecchie glorie che in Italia steccano. Pensa che sia il risultato dell'assenza di denaro nel calcio Italiano? Non tutte le vecchie glorie steccano, ma penso che alcune scelte siano frutto della scarsa lungimiranza dei nostri club. Per alcuni presidenti il grande nome ormai sulla via del tramonto può servire per rastrellare qualche migliaio di abbonamenti in più. Ma se hai un buona rete di informatori e di consulenti, prima di acquistare Torres devi chiederti perché negli ultimi due campionati ha marciato alla media di 5 gol a stagione ed ha fatto molta panchina. Se pensi di spacciarlo per il salvatore della patria, metti in difficoltà anche l'allenatore.

Vorrei un suo parere sul mercato di riparazione. Secondo lei è giusto e utile per le squadre del nostro paese?
Il mercato è ormai globale. Può essere utile per chi ha una formidabile rete di osservatori. Serve a poco se le risorse sono limitate e non si può competere con i grandi club europei che continuano a sfornare fatturati-record.

Cosa pensa della candidatura dell' Italia a Roma 2024?
Penso tutto il bene possibile. Una Olimpiade può contribuire a rilanciare non solo l'immagine ma anche l'economia di un Paese, perché comporta robusti investimenti in infrastrutture ed impianti (Barcellona '92 docet). La decisione di rinunciare alla candidatura per il 2020 fu un errore del Governo Monti. E' vero, l'Italia era in crisi. Ma se non si spera di uscire dalla crisi da qui al 2020, significa che la fiducia nelle nostre possibilità è ai minimi storici e che mai recupereremo un po' di autostima. Detto questo, se la candidatura dovesse risultare vincente (ma la concorrenza è agguerrita) bisognerà tenere gli occhi aperti. Corruzione e mazzette sono ancora gli sport preferiti in certi ambienti. Fare tesoro di quanto è avvenuto con il Mose a Venezia, con l'Expo 2015 di Milano e con l'inchiesta mafia capitale a Roma. Meglio dirlo subito.

In Serie B c'è una nuova cenerentola. Il Carpi. Secondo lei quante possibilità ha di raggiungere l'obiettivo? Non è troppo richioso per queste piccole realtà esporsi in balia della Serie A?
Il Carpi è una splendida e piacevole realtà. Con il bottino che ha in classifica è già a metà percorso. Il doversi confrontare un domani con il grande potentato economico della serie A comporta, è vero, tanti rischi. Ma val la pena provarci. Altrimenti il campionato non avrà mai un Davide che sfida i tanti Golia. Le favole del Chievo, del Sassuolo, dell'Empoli e del Cesena hanno fatto bene al calcio italiano.

Mondiale e Coppe Europee orribili. Che 2014 è stato per il calcio italiano? E che augurio ci facciamo per il 2015? Quello abbiamo appena salutato è stato un anno da dimenticare. Non solo per il flop azzurro in Brasile e per la vita sempre stentata delle nostre squadre di club in campo Europeo. E' stato l'anno della morte di Ciro Esposito, vittima di quella cieca violenza che ammorba il calcio e che ancora non riusciamo a sconfiggere. Per questo 2015 c'è solo da augurarsi che si faccia strada un po' di buonsenso. Insieme con gli auguri sono legittime le perplessità. Avete visto quanti problemi sta incontrando il Ct Antonio Conte? Chiede, legittimamente, più spazio per l'attività degli azzurri. I grandi club, che vedono la Nazionale come il fumo negli occhi, sono pronti a mettergli i bastoni tra le ruote. Sarà difficile che il prossimo campionato cominci con una settimana di anticipo e si concluda a metà maggio del 2016. A parole sono tutti d'accordo, ma nei fatti ognuno tira per la sua strada. E Tavecchio, eletto in seguito a precisi accordi di potere, non può nemmeno fare la voce grossa. Altra cosa da augurarsi, il varo delle riforme : riduzione della serie A a 18 squadre, investimenti sui vivai, affermazione di una nuova cultura sportiva, più spazio per i giovani italiani. La cartina di tornasole dei nostri insuccessi sta tutta in un dato : la presenza di giocatori stranieri negli organici delle squadre di serie A è salita al 58-60%. O si inverte la rotta o fra dodici mesi saremo qui a fare gli stessi discorsi.

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